Schermaglie da Guerra Fredda

I dubbi russi sulle missioni Apollo Tra nastri video e rocce scomparse

I dubbi russi sulle missioni Apollo Tra nastri video e rocce scomparse
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Qualcuno dice che siamo alle porte di una seconda Guerra Fredda. Si tratta forse di toni un po’ eccessivi, certamente, però è fuor di dubbio che Usa e Russia stiano raggiungendo, in questi mesi, livelli di tensioni che non si vedevano da tempo fra i due colossi mondiali. Ecco allora che ogni inezia è motivo per scatenare polemiche e schermaglie, alimentare dubbi, e tentare di mettere in cattiva luce l’eterno rivale. È accaduto anche negli ultimi giorni, e l’oggetto del contendere è stato niente meno che… la Luna.

 

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La provocazione di Markin. A dare il via a questa nuova controversia ci ha pensato Vladimir Markin, portavoce del Comitato d’indagine, ovverossia la più importante unità di indagine della Russia, con facoltà di mettere il naso ovunque Mosca senti odor di bruciato e voglia capirci meglio. Intervistato da un quotidiano locale, Markin si è soffermato sulla recente inchiesta che ha coinvolto i piani alti della Fifa, promossa proprio dagli Stati Uniti, criticando l’invasività che gli Usa avrebbero avuto nella faccenda. Secondo Markin, se gli americani si sono presi il diritto di farsi gli affari di organismi internazionali indipendenti, allora tutti dovrebbero avere la possibilità di indagare circa questioni non proprio limpide di Washington. Un esempio? Le molte ombre che attorniano le missioni Apollo, le spedizioni spaziali che fra il 1969 e il 1972 portarono 12 uomini sulla Luna.

Ci fu davvero l'allunaggio? Prima di scatenare le fantasie dei più sfrenati complottisti, occorre una precisazione: Markin ha specificato che la Russia non vuole assolutamente mettere in dubbio la veridicità di quelle missioni, al contrario di molti che sostengono che in realtà mai nessuno sia riuscito a mettere piede sul satellite terrestre, ma che si sia trattato esclusivamente di filmati girati per abbindolare l’umanità intera e dar lustro ai gagliardetti a stelle e strisce. Ciò che interessa a Mosca è capire che fine abbiano fatti i reperti che testimoniano l’effettività di quel viaggio, e cioè i filmati girati direttamente dagli astronauti nonché i frammenti di roccia lunare riportati sulla Terra nel corso dei vari viaggi.

 

 

Alcune (legittime) perplessità. In effetti, è quantomeno curioso che i 45 nastri originali delle registrazioni realizzate al momento degli sbarchi sulla Luna siano misteriosamente scomparsi. Nel corso degli anni, gli Usa hanno tentato di giustificare queste sparizioni con errori dei dipendenti della Nasa, che per sbaglio avrebbero registrato altre cose sopra quelle pellicole. Una scusa un po’ debole: quei nastri rappresenterebbero documenti e testimonianze di immenso valore, ed è difficile pensare che siano state abbandonate in cassetti o scaffali qualsiasi di Houston alla mercé di qualche tecnico sbadato. Si trattava di filmati sgranati e di bassa qualità, certo, ma diamine… erano immagini di prima mano della Luna!

 

 

Il mistero delle rocce lunari. In secondo luogo, Markin vorrebbe delucidazioni a proposito della fine che avrebbero fatto buona parte dei circa 350 kg di materiale lunare che sono stati portati sulla Terra grazie alle missioni Apollo. Come noto, il governo americano volle elargire un pezzetto di Luna ad ognuno dei propri Stati, nonché a molti Paesi del mondo. Anche in Italia ne è presente un frammento, ed è conservato ed esposto presso il Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano. Ma molte di queste rocce donate sono andate perdute: i governi di Delaware e New Jersey, negli Usa, non sanno più che fine abbiano fatto, e persino l’Irlanda, ad esempio, ha smarrito il proprio regalo. Un vero peccato, sostiene Markin, su cui occorrerebbe far luce al fine di preservare materiali storici e scientifici di inestimabile valore. Anzi, di valore in un certo senso ben calcolabile: è florido infatti il mercato nero di frammenti lunari, in cui un solo grammo del nostro satellite viene venduto a circa 200mila euro. Giusto per fare il paragone, oggi il prezzo di un grammo d’oro oscilla fra i 30 e i 35 euro. E non si tratta di falsi: due agenti Usa, sul finire degli anni Novanta, acquistarono al prezzo di 5 milioni di euro un pezzetto di Luna da questo mercato nero, e successive analisi testimoniarono che si trattava effettivamente di un campione autentico, nello specifico quello che venne donato al governo dell’Honduras dal presidente Nixon negli anni Settanta. Questo significa che i frammenti lunari trasportati sulla Terra sono sparsi nel mondo nelle mani di chissà chi e chissà dove. Markin e la Russia, dunque, pare siano particolarmente sensibili all’amore per la scienza, e sono pronti a fare di tutto per preservarne le documentazioni migliori. Ed è senz’altro così, certamente non è stato tirato su tutto questo polverone solo per fare uno sgarbo ai nemici di sempre…

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