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Salva dopo la caduta per 200 metri tra crepacci e ghiacciai: «L'adrenalina inganna»

Mentre è in ospedale a Piario, dopo giorni di terapia intensiva, la 24enne Martina Marchetti ricorda che serve sempre «la paura giusta»

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«Lenzspitze 4.294 m. L'ultima vetta fatta che rimarrà per molto tempo...», scrive così sul proprio profilo Facebook Martina Marchetti, 24enne di Gorno che nella mattinata di domenica 28 maggio è caduta per oltre duecento metri tra crepacci e ghiacciai mentre scendeva dalla vetta svizzera: «Sono stata energicamente protetta da qualcosa o qualcuno per il mio volo».

La terapia intensiva e le operazioni

Quando è precipitata, il fidanzato ha prontamente chiamato i soccorsi, arrivati in elicottero. La ragazza è stata ricoverata per una settimana in due diversi ospedali svizzeri e ora si trova all'Antonio Locatelli di Piario, nel reparto di ortopedia.

martina marchetti salvataggio
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martina alpinista
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martina marchetti
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Dopo i primi giorni in terapia intensiva, dopo l'operazione a tibia e caviglia di sei ore, milza e collo da tenere sotto controllo e i polmoni schiacciati, continua a tenere aggiornati amici e sostenitori tramite il proprio profilo Facebook, mostrandosi forte e desiderosa di recuperare al più presto: «Sono fiduciosa che il percorso sarà lungo e difficile ma tra tanto tempo spero di tornarci con una consapevolezza, attenzione e una lezione in più».

L'importanza della «paura giusta»

È salita sul Cervino e sul Monte Bianco e la montagna è la sua passione e per questo si augura che la propria caduta possa essere d'esempio ad altri alpinisti o appassionati. Il suo messaggio è un invito a non perdere mai l'attenzione e «avere paura: in quel momento, poco prima del volo, l'adrenalina è salita troppo presumo e, per un istante, la paura è scomparsa portando forse a meno controllo della situazione in cui mi trovavo. Un errore che non si doveva fare. E lo riporto a voi per  incoraggiarvi ad avere sempre paura: quella giusta però... Quella che vi fa portare più attenzione alla situazione. Non vi consiglierò mai di smettere con l'alpinismo perché io mi troverei comunque li con voi a 4000m e oltre».

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