Là dove è nato Maometto

Ecco l'hotel più grande del mondo Ma a La Mecca non tutti lo vogliono

Ecco l'hotel più grande del mondo Ma a La Mecca non tutti lo vogliono
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Da meta religiosa a meta turistica. Potrebbe essere questo lo slogan di un’ipotetica campagna di promozione dell’attività che si appresterà a vivere La Mecca dal 2017. Fra due anni infatti nella città araba, che ha dato i natali al profeta islamico Maometto, verrà inaugurato l'“Abraj Kudai”, l’albergo più grande del mondo che si estenderà su una superficie di 1,4 milioni di metri quadrati.

 

https://youtu.be/wxyK-5Vweng

 

Il progetto. Lo studio di architettura Dar Al Handasash sta lavorando ad un progetto mastodontico per edificare una sorta di «città nella città» con chiari riferimenti alla zona. La forma dell’albergo riprenderà infatti il tema delle storiche fortezze arabe stanziate nel deserto. A sostenere le spese sarà direttamente il Ministero delle Finanze che stanzierà circa 3,5 miliardi di dollari per una struttura che ospiterà 10mila camere da letto, 70 ristoranti, un centro commerciale, un centro benessere, una sala da ballo, un centro congressi ed una stazione dell’autobus. La famiglia reale araba si è assicurata una sorta di prelazione nell’hotel gioiello, ottenendo a propria personale disposizione l’utilizzo di ben 5 dei 54 piani. L’aspetto esteriore della struttura sarà composto da 12 torri (2 con alloggi a 5 stelle, mentre le altre 10 ospiteranno locali a 4 stelle), poggiate su un piedistallo di 10 piani, disposte attorno a una delle cupole più grandi del mondo, in cima alla quale saranno costruite persino quattro piste di atterraggio per elicotteri.

L’importanza di La Mecca. Tutto meraviglioso se non fosse che a circa 2,2 chilometri di distanza sorge un’altra struttura da record: Masjid al-Haram, la moschea più grande del mondo. Già perché l’idea di costruire un albergo enorme ed extra-lussuoso a La Mecca è direttamente legato al fatto che la città araba è meta unica e privilegiata per i pellegrinaggi dei fedeli musulmani. Infatti il Corano prevede che tutti i fedeli alla religione islamica debbano recarsi almeno una volta nella loro vita a far visita alla moschea della città santa, al centro della quale si trova la Ka’ba, l’oggetto più importante per i seguaci di Maometto e verso il quale rivolgono le loro quotidiane preghiere. I dati ufficiali parlano di un flusso di circa 2 milioni di persone che ogni anno si recano a La Mecca per compiere l’hajj (nome islamico del pellegrinaggio). I numeri del 2013, anno durante il quale si superarono i 3 milioni di pellegrini, hanno portato ad una nuova normativa che prevede, per chi ha già compiuto il viaggio a La Mecca, il “fermo” per i successivi cinque anni.

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Le critiche. «Ci si immagina che i pellegrini siano persone semplici, spartane. La loro esperienza in questa città non può essere ridotta a quella che un qualsiasi turista può fare a Las Vegas, dove la maggior parte dei fedeli non sono soliti andare». Le parole di Irfan Al-Alawi, che ha il compito di salvaguardare il patrimonio delle città saudite, documentano le principali critiche che i fedeli alla religione di Maometto stanno alzando contro la costruzione dell’albergo. La paura è proprio quella di veder nascere una Las Vegas araba accanto al centro religioso più importante di tutta la cultura islamica. Già a pochi passi dalla mosche sorge la “torre dell’orologio” di Abraj al-Baitah, dove una notte può arrivare a costare fino a 4mila dollari. Inoltre, non solo a La Mecca, ma anche a Medina, città dove morì il Profeta, molti monumenti che documentavano l’attività di predicazione di Maometto, sono stati sostituiti da attrazioni di natura commerciale.

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