Salvini e la Lega si scagliano contro la Carnevali, che chiese aiuto alla Ruah per piegare volantini
"La Verità" e "Corriere Bergamo" pubblicano il testo di una telefonata del 2018 nella quale la poi eletta deputata dem chiedeva a Bruno Goisis, presidente della coop, qualcuno che le desse una mano. In cambio, donò 150 euro. Le dure reazioni degli esponenti del Carroccio
«Com’è umano il Pd… Per la campagna elettorale, chiedeva alle coop dell’accoglienza un gruppo di immigrati da usare, peccato che alla fine del lavoro gli unici a guadagnarci fossero la deputata Elena Carnevali (eletta in Parlamento) e la coop che incassava una donazione dell’onorevole. E agli immigrati? Niente. Solita ipocrisia di sinistra, poi però quello "disumano e razzista" sarei io. Che vergogna». Commenta così il leader della Lega Matteo, sui social, le ultime notizie trapelate nell’inchiesta sulla gestione del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo che sta sconvolgendo Bergamo in questi giorni.
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Nell’ambito delle indagini condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri, come riportano tra gli altri i quotidiani Corriere Bergamo e La Verità, è emersa l’intercettazione di una telefonata del 2018 in cui la deputata dem bergamasca Elena Carnevali chiedeva a Bruno Goisis, presidente della cooperativa Ruah, di trovare qualche ragazzo che la aiutasse a imbustare i volantini elettorali. I giovani sarebbero poi arrivati da Casa Amadei, parte della quale è adibita all’accoglienza dei migranti. La conversazione, nonostante non abbia rilievi penali, è destinata ad alimentare ulteriormente il dibattito politico. Elena Carnevali ha poi insistito per pagare il lavoro svolto dai ragazzi, chiedendo come dovesse procedere e in quale modalità; alla fine, il contributo economico fu consegnato alla cooperativa. Dalle indagini è emerso che, sul conto della Ruah, arrivò un bonifico da 150 euro come erogazione liberale.
Nel merito della vicenda sono intervenuti anche i parlamentari bergamaschi del Carroccio Daniele Belotti, Simona Pergreffi, Alberto Ribolla, Rebecca Frassini e Cristian Invernizzi: «Siamo sconcertati da quanto è emerso dalle intercettazioni sull’inchiesta sul business dell’accoglienza a Bergamo. Non sta a noi giudicare i reati e restiamo in attesa degli sviluppi dell’indagine e delle future sentenze; tuttavia i legami, stretti, che emergono tra il Pd e la Ruah sono scandalosi. L’iperbuonista onorevole Elena Carnevali è in difficoltà con centinaia di lettere da imbustare negli ultimi giorni di campagna elettorale e la cooperativa Ruah, che ricordiamo è una emanazione della Curia di Bergamo, corre in soccorso mettendo a disposizione quattro richiedenti asilo per fare il lavoro nella sede del Pd? Ma è tutto normale?».
«Purtroppo è la conferma che la Ruah è una realtà che fa palesemente politica - continuano i parlamentari -, come si era già visto in occasione degli strumentali ricorsi al Tar contro le delibere sull’ospitalità dei profughi di alcuni comuni leghisti. Ci permettiamo quindi di porre una domanda: ma è normale che associazioni, cooperative della Diocesi di Bergamo e alcune parrocchie, dove si tengono comizi dal pulpito, siano diventate delle sezioni del Partito Democratico? Tuttavia siamo ancor più sbalorditi dai toni utilizzati dall’onorevole Carnevali che, in puro stile radical chic, in pubblico si fa paladina del buonismo più esasperato e dall’altro, in privato, usa termini sprezzanti nei confronti dei richiedenti asilo definiti “braccia” ed “esseri umani” da sfruttare per piegare le lettere del partito. Di fronte a questa indegna figura, speriamo che ora i buonisti a sinistra abbiano almeno la decenza di evitare accuse di razzismo e di intolleranza nei confronti della Lega».
In difesa della Carnevali si sono invece espressi i rappresentanti bergamaschi del Pd, ovvero il segretario provinciale Davide Casati, il viceministro Antonio Misiani, il deputato Maurizio Martina e il consigliere regionale Jacopo Scandella. «Esprimiamo la nostra vicinanza a Elena Carnevali che in queste ore sta subendo pesanti attacchi diffamatori da parte di una destra incapace di distinguere la sua propaganda dalla realtà. Sulle vicende che hanno interessato la Cooperativa Ruah saranno gli organi preposti della giustizia a fare il proprio lavoro con scrupolo e indipendenza come è giusto che sia sempre. Altra cosa è la macchina del fango attivata da una destra disposta solo a speculare politicamente».