Elettricista 38enne morì schiacciato da una bobina: i rinvii a giudizio
Successe nel 2018 a Filago: per il pm Mancusi il carrello da cui cadde il materiale non era a norma. A processo il responsabile della ditta appaltatrice e carrellista, titolare dell'azienda per cui lavorava e le due società
Nella mattinata di ieri, mercoledì 23 settembre, il giudice per le indagini preliminari Donatella Nava ha rinviato a giudizio per la morte sul posto di lavoro di Matteo Regazzi il carrellista e il titolare della Diesse Rubber Hoses spa di Filago, dove avvenne l’infortunio, il responsabile della Elettrobonatese di Bonate Sopra, la ditta esterna per cui lavorava l'uomo, oltre alle due società.
Il 5 novembre del 2018 Regazzi, elettricista di 38 anni residente alle Ghiaie di Bonate Sopra, stava effettuando alcuni lavori di manutenzione nell'azienda filaghese quando fu schiacciato da una grossa bobina caduta da un carrello per il trasporto: morì dopo 13 giorni di sofferenza ricoverato al Papa Giovanni.
Secondo il pm Giancarlo Mancusi, in quell'azienda non venivano utilizzati carrelli a norma per trasportare quel tipo di bobine, pesanti diverse centinaia di chili. A sostegno della tesi dell'accusa ci sarebbe il fatto che la ditta avrebbe cambiato il sistema di trasporto a seguito dell'incidente.
Nel corso dell'udienza preliminare sono state ascoltate le testimonianze del medico del Pronto Soccorso e dei tecnici Ats, ovvero coloro che giunsero per primi sul luogo dell'infortunio.
Il processo è stato aggiornato al 20 ottobre, data in cui in aula saranno sentiti i periti della Procura incaricati di ricostruire le dinamiche del fatto e controllare i conti dell'azienda, per capire se abbia risparmiato sui carrelli compromettendo così la sicurezza sul posto di lavoro.