Cronaca
Accanto a 80 mila lavoratori stagionali

Altro che elfi di Babbo Natale Amazon preferisce affidarsi ai robot

Altro che elfi di Babbo Natale Amazon preferisce affidarsi ai robot
Cronaca 05 Dicembre 2014 ore 14:42

L’avvicinamento del periodo natalizio è sinonimo per le grandi aziende dell’ecommerce di aumento esponenziale della mole di lavoro, e per sopperire a questa urgenza Amazon ha deciso di “affidarsi” a 15 mila Kiva. Il colosso di Seattle, fondato nel 1994 dall’attuale CEO Jeff Bezos con il nome di Cadabra.com, ha annunciato che assumerà 80 mila lavoratori stagionali nei centri di smistamento e che, inoltre, si affiderà ad un discreto numero di robot, suddivisi in 10 diversi magazzini degli Stati Uniti. Oltre ad un consistente incremento di efficienza e rapidità lavorativa, con questa operazione Amazon dovrebbe riuscire ad ottenere un taglio dei costi di logistica consistente, da 400 a 900 milioni di dollari.

I Kiva sono degli apparecchi di colore arancione prodotti dalla Kiva System, una società acquisita da Bezos nel 2012 per 775 milioni di dollari; pesano circa 145 kg e sono in grado di spostare fino a 326 kg, riuscendo a muovere comodamente bancali da una parte all’altra dei magazzini. I robot permettono di guadagnare ben 77 minuti sugli spostamenti (impiegando solamente 13 minuti a muovere le merci fino alla porta d’ingresso, a fronte dei 90 minuti impiegati dagli uomini), oltre a 32 chilometri al giorno di movimento risparmiati ai lavoratori. Il sistema che coordina i macchinari arancioni è fondato su dei sensori che, rilevando una griglia invisibile, segnalata da una sequenza di codici a barre presenti sul pavimento della zona di lavorazione, permettono ai robot di evitare collisioni con gli altri loro simili in un contesto dove gli è permesso di muoversi in modo libero, autonomo e ordinato. Una volta raggiunta la posizione predefinita, sollevano lo scaffale con il materiale da consegnare trasportandolo fino al punto dove è presente l’operatore che procede alla spedizione; anche l’operazione di aggiornamento dell’inventario è sempre compiuto dal robot e non più dall’operatore, come invece accadeva prima.

Il prodotto è già stato provato da uno dei centri di sviluppo di ottava generazione di Amazon a Tracy in California, che conta circa 21 milioni di prodotti, potendo gestire fino a 700.000 ordini giornalieri. Oltre infatti ai 2500 lavoratori stagionali assunti si è puntato fortemente sui robot Kiva per rispondere velocemente alla domanda natalizia e di saldi, senza più “prestarli” ad altre aziende (come avvenne in passato con Gap).

 

 

I Kiva non sono l’unico caso di automazione del lavoro nell’azienda californiana: un altro esempio è costituito dalla macchina Robo-Stow, uno dei bracci meccanici più grandi del mondo, in grado sollevare interi scaffali da un piano all’altro di un magazzino in meno di 30 minuti.

Bezos spera che la rapidità e l’efficienza nella consegna, garantita da questi robot, possa invertire il trend negativo di Amazon: nell’ultimo trimestre infatti ha avuto perdite per 544 milioni di dollari e, pur ottenendo il 20% in più dei ricavi dell’anno passato, non ha prodotto utili.

 

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