Cantiere sotto sequestro

Tafa Perparim, morto sotto una parete di cemento: «Era buono, un grande lavoratore»

Il 57enne di origini albanesi, residente a Martinengo, lascia la moglie e due figlie

Tafa Perparim, morto sotto una parete di cemento: «Era buono, un grande lavoratore»
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Stava lavorando a un cantiere per la realizzazione di alcune villette a Piacenza, quando la doppia parete di cemento armato gli è crollata addosso, non lasciandogli scampo: è morto così, a 57 anni, Tafa Perparim. Di origini albanesi, abitava a Martinengo con la moglie e due figlie. L'incidente è avvenuto attorno alle 15 di ieri, giovedì 11 aprile, in via Deledda, nella zona della Besurica.

Secondo quanto riporta L'Eco di Bergamo, pare che l'operaio fosse al lavoro sulle fondamenta quando improvvisamente si sarebbe verificato un movimento del terreno che ha provocato il crollo della parete. Diversi quintali hanno travolto Tafa: Alì, un collega pachistano, ha tentato il tutto per tutto insieme a un altro collega per salvargli la vita, agganciando la parete alla gru. «Era buono Tafa, un bravo compagno e un grande lavoratore, mi dispiace tantissimo», ha detto in lacrime.

Purtroppo per il 57enne non c'è stato nulla da fare e i sanitari, giunti sul posto con un elisoccorso, un'ambulanza e un'auto infermierizzata, non hanno potuto che constatarne il decesso. In via Deledda sono arrivati anche i Vigili del fuoco e i carabinieri dell'ispettorato del lavoro e della stazione Levante: il cantiere, dei cui lavori si occupava anche una ditta di Clusone, è stato messo sotto sequestro dalla magistratura per ulteriori accertamenti.

Nelle stesse ore, a Piacenza, era in corso uno sciopero dei sindacati Cgil Uil proprio per chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro. I sindacalisti, saputa la notizia della tragedia, sono accorsi in via Deledda, esprimendo solidarietà alla famiglia del lavoratore.

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