La medaglia d'oro agli Usa

L'entusiasmante Italia del volley

L'entusiasmante Italia del volley
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Italiani: popolo di pallavolisti. Dopo essere stati marinai, suonatori, politici, eroi, allenatori e molto altro ancora, anche il momento della volley-mania sarebbe prima o poi tornato. E ce lo siamo preso volentieri, davanti all'Italia delle meraviglie, questa sì, che Bonitta ha plasmato e poi spronato fino all'ultimo, sgolandosi e credendoci, come abbiamo fatto noi nei palazzetti o davanti alla tv. L'avventura è finita un po' così, triste e quarto posto finale, ma ci basta per (ri)svegliare la passione che si era addormentata sulle tribunette dei forum. La finalina va al Brasile, che è campione Olimpico e che Piccinini e compagne hanno spaventato rimontando due set, credendo (per un attimo) di poter vincere anche il terzo. E invece. Restano solo un mucchio di emozioni positive, e ce le facciamo bastare.

 

Women's Volleyabll World Championship 2014: Italy-China

 

Il Mondiale alla fine lo hanno vinto le ragazze a stelle e strisce battendo la Cina. Negli anni Settanta sarebbe stato un classicone e sarebbe valso sgravio politico, oggi è una sfida di muri e nervi e schiacciate. Usa vince 3-1, spezzando l'egemonia della Russia che aveva invece vinto le ultime due edizioni. Ma di questo Mondiale (un po' perché l'avevamo organizzato noi) resta l'Italia e poco altro. Con l'Italvolley è stato un crescendo di passione e di ascolti. La semifinale con la Cina (tv: Rai Due) ha fatto registrare 4 milioni e 436mila spettatori (17,88 per cento di share). Di più. Con le finali i picchi sono saliti a 5 milioni e passa, e adesso per un po' il volley vivrà di rendita.

 

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Le ragioni di questo fantasmagorico successo sono tante. Di sicuro una riguarda il gruppo che Marco Bonitta ha saputo cucire, realizzando davvero quel che da anni i calciofili sbandierano tanto: un mix di giovani ed esperte. Nella finalina, per esempio, l'ultima ad arrendersi è stata Valentina Diouf, che ha solo vent'anni e una voglia grande così di vincere un titolo. E con lei la Chirichella, la Bosetti. Poi, toh, guardavi più in là, ed ecco la Piccinini e la Del Core, ragazze un po' più cresciute che il Mondiale lo avevano vinto qualche anno prima in Germania. Questa volta l'Italia c'è andata solo vicina. Ma ha detto bene Bonitta, tra un sorriso amaro e una lacrima sul viso: «Aver sfiorato la vittoria e capito che possono competere a questo livello rappresenta per loro una bella dose d’energia. Al termine di questo torneo posso dire che la nostra è stata un’ottima cavalcata e stare in sella è stato molto bello».

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