Strade sicure

Episodi violenti e bande di giovani, la Lega chiede l'aiuto dell'Esercito a Bergamo

L'ordine del giorno dei consiglieri comunali del Carroccio, che domandano l'affiancamento di soldati alle forze dell'ordine

Episodi violenti e bande di giovani, la Lega chiede l'aiuto dell'Esercito a Bergamo
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La Lega a Bergamo, dopo gli episodi dell'ultimo mese tra maxi rissa, tafferugli al Luna Park  e aggressioni ai bagnini dell'Italcementi, chiede l'intervento dell'Esercito. Lo hanno fatto i consiglieri comunali, attraverso un ordine del giorno a prima firma di Stefano Rovetta, in cui si domanda all'Amministrazione una collaborazione con il Governo nel contesto dell'operazione "Strade sicure".

Poca sicurezza

«L’esigenza di maggiore sicurezza - hanno scritto - deve essere un imperativo non più derogabile per tutte le istituzioni, ognuna con i suoi compiti e le sue competenze. Sono noti i recenti accadimenti, che sono la conseguenza di un trend che da tempo segna purtroppo le strade della nostra città. In queste occasioni, le bande di adolescenti impugnavano bastoni e spranghe».

Per gli esponenti del Carroccio, da tempo si segnala la crescente pericolosità di tali episodi e sostengono che la scarsità di sicurezza in certe zone di Bergamo, ormai, non possano più essere bollate come semplice percezione di alcuni cittadini o politici.

L'impiego dell'Esercito

«L’impiego dell’Esercito - hanno continuato i leghisti - nell’ambito di questa operazione, con la funzione di agenti di pubblica sicurezza, rappresenta un contributo significativo a favore del Paese, la cui efficacia è determinata dalla tempestività di intervento, dalla distribuzione delle forze sul territorio nazionale e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione».

Tra l'altro, hanno concluso, così facendo si affiancherebbero alle forze dell'ordine già in campo, aiutandole «nel quotidiano lavoro, estenuante, volto a mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico sul territorio» e hanno chiesto alla Giunta inoltre di «prendere ogni iniziativa, anche sociale, per cercare di limitare e nel tempo far sempre più regredire tali episodi».

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