Il caso

Maxi rissa in centro: sette minori denunciati e tre feriti. Il sindacato di Polizia chiede reparti specializzati

Prosegue l'analisi delle immagini delle telecamere. La linea di Palazzo Frizzoni è che si tratti di un problema condiviso (molti dei ragazzi coinvolti venivano dalla provincia), ma il vicesindaco Gandi ha ribadito l'impegno sul campo

Maxi rissa in centro: sette minori denunciati e tre feriti. Il sindacato di Polizia chiede reparti specializzati
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Sette denunciati (tra cui quattro minorenni) e tre feriti: questo al momento il bilancio della maxi rissa avvenuta domenica pomeriggio in centro a Bergamo, ma gli inquirenti fanno sapere che si stanno tutt'ora esaminando le immagini delle telecamere, e ce ne sono molte, per identificare quante più persone possibile. Dalle informazioni a disposizione, agli scontri avrebbero partecipato - direttamente o incitando i più facinorosi - circa 150 ragazzi, tra i 14 e i 18 anni. Proprio per questo, sono imputabili per il reato di rissa aggravata e potrebbero doverne rispondere davanti al Tribunale dei minori.

Tra i partecipanti agli scontri che hanno riportato lesioni, si sono riscontrati traumi per le botte subite e ferite da taglio alle mani, a causa di una lama sbucata nel mezzo dei tafferugli. Il fatto che alcuni fossero armati è testimoniato dal fatto che una delle sei persone fermate inizialmente avesse con sé un coltello, per cui è stato anche denunciato. Ma nella mischia sarebbero stati impiegati anche bastoni e catene da bicicletta con lucchetto.

La ricostruzione della rissa

Dalle ricostruzioni, sembra che il tutto sia partito dai social, Tik Tok e Telegram, dove si sarebbe organizzata una spedizione punitiva contro un gruppo di egiziani, anche se il motivo è ancora poco chiaro: forse c'entrava una felpa rubata a qualcuno, forse un ragazzo disabile bullizzato. Fatto sta che un folto gruppo di giovani, tra italiani e figli di immigrati di seconda o terza generazione (in particolare egiziani, marocchini, tunisini, senegalesi), che avevano preso i treni da Zingonia, Verdello, Ponte San Pietro e Seriate si sono ritrovati alle 16.30 a Bergamo con gli altri, dirigendosi poi verso Porta Nuova. Lì ai Propilei hanno trovato seduto sui gradini il gruppetto da "castigare".

In seguito, è scattata l'aggressione a uno di loro, un 15enne, colpito anche con una catena da bicicletta a cui era stata tolta la protezione in gomma. Poi i responsabili erano scappati lungo viale Papa Giovanni, rifugiandosi in stazione oppure in viale Bonomelli. A quel punto però è partita la controffensiva dell'altra parte, col risultato che in Piazzale Marconi il parapiglia ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, con una quindicina tra carabinieri, agenti della Questura e Polizia locale. Anche se la calma è tornata alle 18, gli uomini in divisa hanno presidiato l'area fino alle 20.30 di sera.

Le dichiarazioni dal Comune

Dopo l'accaduto, che ha causato preoccupazione nell'opinione pubblica, tutte le autorità tra Prefettura, Questura e Comune di Bergamo hanno concordato sulla gravità dell'episodio, con chi indaga intenzionato appunto a identificare e denunciare quante più persone possibile. La mattina dopo, il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi aveva anche diffuso delle dichiarazioni sull'accaduto attraverso un video, nel quale pur condannando l'episodio ha sottolineato il fatto che la maggior parte di questi ragazzi veniva dalla provincia.

Insomma, la linea -  condivisa anche dall'assessore alle Politiche giovanili Loredana Poli - sembra essere che Palazzo Frizzoni interverrà laddove possibile, anche con iniziative di carattere sociale come il citato progetto "Giovani Onde", che intende coinvolgere in maniera positiva i giovani con educatori di strada. Ma Gandi ha anche fatto presente che serve coordinarsi con altri Comuni della Bergamasca e che c'è evidentemente un problema di integrazione, con cui si dovrà fare i conti dato che l'immigrazione resterà un fenomeno importante anche in futuro. In aggiunta, ha dichiarato che da Stato e Regione l'interesse per questo tipo di problemi è stato finora assente, ma spera che sarà maggiore in futuro, così come a suo dire certamente lo sarà a livello locale.

Il sindacato di Polizia chiede reparti specializzati

Nel frattempo, però, sulla vicenda è intervenuto anche il Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia, che in una nota ha collegato l'episodio avvenuto nel capoluogo con un altro tafferuglio scoppiato invece a Oriocenter il giorno prima, sabato. Per loro il fenomeno dei raid organizzati dai ragazzi via social starebbe diventando preoccupante, ma chi di dovere non lo starebbe considerando con la giusta serietà. Ha infine proposto di impiegare, per gestire il problema, dei reparti specializzati.

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