Ricerche attive

Felpa grigia, pantaloncini scuri e caschetto: è uscito così Claudio Ongaro, disperso sulla Presolana

L'uomo, un 40enne di Clusone, giovedì 5 ottobre non ha fatto ritorno a casa. La sua auto è stata trovata al passo

Felpa grigia, pantaloncini scuri e caschetto: è uscito così Claudio Ongaro, disperso sulla Presolana
Pubblicato:
Aggiornato:

Indossava una felpa grigia, pantaloncini scuri, un caschetto da arrampicata e uno zaino azzurro della Salomon. È uscito di casa così Claudio Ongaro, 40enne di Clusone, nella mattinata di giovedì 5 ottobre dicendo alla moglie (con la quale ha un figlio) che sarebbe andato sulla Presolana. Da allora non è più tornato e alle 21 la moglie ha dato l'allarme. Dalle 23 di giovedì e per tutta la giornata di venerdì 6 sono state attive le ricerche, riprese poi anche nella mattinata di oggi, sabato 7.

Chi è intervenuto

Nelle operazioni è coinvolto tutto il sistema di coordinamento dei Vigili del fuoco di Bergamo: il distaccamento di Clusone, i droni (Sapr), i Cinofili, i Saf, i Tas, l'elicottero di Varese con sistema Seecker e il sistema Dedalo. Sul posto anche il Soccorso Alpino e la Guardia di Finanza. Le attività di ricerca si sono concentrate nella zona del versante sud della Presolana, quello seriano, e intorno alla cima orientale del massiccio.

L'appello

L'auto dell'uomo è stata trovata al passo, da dove sono quindi cominciate le perlustrazioni. I parenti hanno diffuso l'appello anche su Facebook: «Se qualcuno per caso fosse stato in Presolana... vi prego avvisate!». Quindi chiunque lo abbia incontrato durante un'escursione è pregato di rivolgersi alle forze dell'ordine chiamando il 112.

Il fratello don Diego

Il fratello, don Diego Ongaro, che da San Giovanni Bianco sarebbe dovuto entrare a Pedrengo proprio in questi giorni, ha racontato a L'Eco di Bergamo: «La Presolana è uno dei suoi luoghi preferiti». Attualmente, l'ingresso nella nuova comunità è stato rinviato per dare la possibilità a don Diego di restare vicino alla famiglia, a casa, alle Fiorine di Clusone. Sempre a L'Eco: «Tante persone dalle comunità dove sono stato in questi anni stanno chiamando per chiedere informazioni e soprattutto per dimostrare la propria vicinanza in questo momento a me e alla nostra famiglia, mia madre, mio fratello, mia cognata, mio nipote».

Seguici sui nostri canali