Detenuto appicca il fuoco alla sua cella: tre agenti finiscono in ospedale
Tensione in via Gleno. Immediato l'intervento della polizia penitenziaria che ha evitato il caos

Mentre continua a essere drammatica la situazione di sovraffollamento del carcere di Bergamo, che attualmente (dati aggiornati a ieri, 11 maggio) si attesta su un totale di 578 detenuti contro una capienza che dovrebbe essere di 319 (ed è meno peggio di fine 2024, quando la soglia dei seicento era vicinissima), da via Gleno arriva anche la notizia di un episodio drammatico avvenuto negli scorsi giorni in serata, quando un detenuto ha cercato di dare fuoco alla propria cella.
«Aria irrespirabile e visibilità ridotta»
I fatti sono riportati da un comunicato di Fns Cisl Bergamo che spiega come il gesto del detenuto abbia portato gravi conseguenze per diverse persone in quanto le fiamme che si sono sprigionate dalla cella sono state di dimensioni importanti, senza poi contare la densa coltre di fumo creatasi. «L'intervento rapido e tempestivo del personale di polizia penitenziaria presente in servizio nel turno serale è stato difficoltoso - riporta il sindacato -, oltre che per il rapido diffondersi del fumo nero che ha reso l'aria irrespirabile e la visibilità estremamente ridotta, anche per il contegno non collaborativo e violento assunto da parte dell’autore dell'incendio».
L'evacuazione e il rischio caos
L'incendio ha reso necessaria l'evacuazione nei cortili di passeggio dei detenuti presenti nella sezione della cella da cui proveniva il fumo, nonché di quelli ubicati nelle due sezioni superiori, che avevano difficoltà respiratorie a causa delle esalazioni di fumo provenienti dal piano inferiore. Inevitabili quindi i momenti di tensione che si sono generati anche all'interno dei cortili di passeggio, che solo grazie al pronto intervento del personale di Polizia penitenziaria non sono degenerati in conseguenze ulteriori e più gravi.
Quattro intossicati
In particolare, hanno avuto la peggio, oltre al detenuto che ha innescato l'incendio anche tre poliziotti penitenziari che son dovuti ricorrere alle cure dei sanitari presso gli ospedali di Seriate e Bergamo.
«Speriamo che tale accadimento non costituisca il preludio di una stagione estiva alle porte che auspichiamo non esser rovente (quanto meno non per le condizioni climatiche) - dice Toni Sole, segretario generale aggiunto di Fns Cisl Bergamo. La tensione nel carcere di Bergamo rimane sempre ai massimi livelli e l'evento in questione non è degenerato in tragedia, solo grazie all'apporto del personale di Polizia Penitenziaria del Reparto di Bergamo, che ha dato costante prova di elevata professionalità e senso del dovere, riuscendo così a far fronte, seppur con innumerevoli sacrifici, alle situazioni più disparate. Esprimiamo la nostra vicinanza al personale rimasto intossicato nelle operazioni di salvataggio del detenuto che ha dato fuoco alla propria cella».
«Polizia penitenziaria provata»
Aggiunge poi un augurio, che si basa sulla consapevolezza di un problema del quale si parla poco, ovvero la frote presenza di detenuti psichiatrici: Toni Sole: «Auspichiamo vivamente che l'amministrazione penitenziaria si adoperi urgentemente ad adottare provvedimenti di allontanamento di un congruo numero di detenuti psichiatrici presenti a Bergamo così da alleggerire la pressione sul reparto di polizia penitenziaria già così duramente provato da questi mesi di elevata tensione».
Mandate gli stranieri a scontare la pena al loro paese di provenienza.....vedete poi come si svuotano le carceri.