Dal Giornale di Treviglio

Finto allevatore di cani e truffatore riesce a spillare soldi ai negozianti

Finto allevatore di cani e truffatore riesce a spillare soldi ai negozianti
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Finto allevatore con una buona parlantina in una sola mattina intasca 90 euro da tre commercianti diversi, poi sparisce nel nulla. È successo nella Bassa, a Pontiruolo.

Finto allevatore di pastori tedeschi. Il finto allevatore di cani era italiano, di corporatura robusta e alto circa un metro e settanta centimetri. Si è presentato nei giorni scorsi ai titolari di «FiorIdea», «L’angolo della frutta» e «Macelleria Zanchi» di Pontirolo. Modi garbati, abbigliamento credibile, ha ordinato della merce e proposto della pubblicità. Ma le generalità fornite si sono rivelate false. Incassati i soldi non si è più visto.

Tre vittime. «Mi ha spiegato che avrebbe partecipato a una manifestazione a Verdello, il 12 novembre. Ha ordinato 15 mazzi di fiori da 20 euro l’uno, ha chiesto la fattura. Quindi ha lasciato nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e partita Iva», ha raccontato la fiorista Elena Invernizzi. Poi, a fronte dell’ordine che sarebbe passato a ritirare l’11, il truffatore ha chiesto alla commerciante un contributo di 30 euro per fare da sponsor all’evento. «A quel punto ho detto che li avrei scalati al momento del pagamento – ha spiegato la commerciante – Ma lui non ha voluto, dicendo che ordine e sponsorizzazione sono due cose diverse. Così gli ho dato il denaro e lui la ricevuta, poi se n’è andato». «Un vero artista della truffa – ha dovuto ammettere il fruttivendolo Nicola Bassi – Ha agito con delle modalità e una rapidità magistrali. Mi ha detto che gli servivano otto cesti di frutta da 50 euro l’uno, quali premi per un’esposizione cinofila che avrebbe tenuto a Verdello. “Settimana prossima mando un ragazzo con la locandina da appendere alla porta e delle brochure”, ha detto. Ho accettato e allora mi ha rilasciato la ricevuta incassando i soldi».

L’amara scoperta. «I dubbi mi sono venuti nel pomeriggio: io e i miei familiari ci siamo informati e se la manifestazione ci sarà davvero, la partita Iva è inesistente e così il numero di cellulare», ha concluso la fiorista. Subito è stata avvertita la Polizia locale, ma vista la scarsità dell’organico e le ore di vantaggio del malvivente non è servito. Intanto il finto allevatore uscito dal negozio di via Mazzini ha ripetuto la pantomima in centro. Una truffa semplice ma redditizia, che è stata segnalata anche in Val Seriana.

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