La mezza bufala della legge francese

Basta mail di lavoro dopo le 18 Sarebbe bellissimo se fosse vero!

Basta mail di lavoro dopo le 18 Sarebbe bellissimo se fosse vero!
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Les Echos, il principale giornale economico finanziario francese, qualche settimana fa scriveva: «Dopo mesi di negoziati è stato firmato un provvedimento, che riguarda un milione di lavoratori del settore hi-tech, per garantire all’impiegato il sacrosanto diritto di poter spegnere il proprio smartphone dopo l’orario d’ufficio». Il noto quotidiano francese si stava riferendo ad una nuova legge che avrebbe obbligato tutti i lavori operanti nel settore dell’hi-tech ad ignorare le mail dei propri superiori oltre le sei di sera. Un decreto che sarebbe stato indirizzato ad oltre un milione di lavoratori del settore dell’informazione e della tecnologia, compresi i dipendenti delle divisioni francesi di aziende come Google, Facebook e Deloitte.

 

 

Naturale che questa notizia, in men che non si dica, abbia fatto il giro del mondo, ripresa anche da autorevoli e importanti testate internazionali. In realtà, però, quando ormai il fatto sembrava ormai più che certo, quotidiani come Le monde e BuzzFeed si sono curati di smentire la notizia. Insomma, la news che era girata fino a quel momento altro non era che una bufala. Almeno in parte.

Marie Telling di BuzzFeed ha scritto: «Non è una legge. Non è stata votata dal Parlamento francese né decisa dalla Magistratura. Si tratta di un accordo stretto tra due sigle sindacali d’Oltralpe (CFDT e CGC) e le associazioni di categoria, allo scopo di proteggere la salute e il benessere dei lavoratori». In realtà, come già anticipa la Telling, si tratta quindi di un semplice accordo stipulato da una società di consulenza (la Syntec) con una parte dei suoi dipendenti (il 56 percento) legati ai due sindacati CFDT e CGC. Il contenuto dell’accordo, invece, lo spiega dettagliatamente Fanpage: «Il provvedimento prevede che i lavoratori assunti a ore, e che non hanno l’obbligo di lavorare per un massimo di 35 ore a settimana, come effettivamente prevede una legge del Governo di Parigi, possano lavorare al massimo fino a 13 ore al giorno, purché riposino per 11 ore fra un giorno di lavoro e l’altro».

 

 

Quindi la questione cui si riferisce l’accordo si concentra maggiormente sulle ore lavorative, piuttosto che sulle mail. Inoltre l’intesa recentemente stipulata non coinvolgerebbe un milione di dipendenti né specificherebbe l’ora esatta in cui i lavoratori possano definirsi liberi dall’odiato cellulare aziendale. Tanti giornali hanno parlato delle 18, perché, per convenzione, è l’ora in cui tendenzialmente gli uffici parigini si svuotano. Ma è importante sottolineare che i dipendenti interessati dall’accordo lavorano a ore e non dispongono quindi di turni tradizionali.

Quest’accordo cerca dunque di garantire il giusto relax ai dipendenti, bilanciando con un equilibrio ragionevole le ore lavorative con quelle di riposo. Quando ancora la notizia era al suo stadio di bufala aveva scatenato feroci reazioni. In molti facevano notare che se disposizioni di questo genere si sarebbero estese anche ad altre categorie di dipendenti, il mercato, sempre più internazionale, sarebbe stato gravemente danneggiato nella sua competitività. Basti pensare che, per via del fuso orario, molte aziende sono solite stringere accordi o mantenere relazioni in orari che, per forza di cose, sono al di fuori delle otto ore della tradizionale giornata lavorativa. Preoccupazioni a parte, l’incomprensione è stata chiarita e le mail sugli account lavorativi continuano a entrare e a uscire ad ogni ora del giorno e della notte.

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