L'inchiesta

Gallera ascoltato in Procura a Bergamo: «Preoccupato? No, essere qui è un atto dovuto»

In piazza Dante, ad attendere l'assessore, anche Walter Semperboni, vicesindaco di Valbondione, che ha chiesto le dimissioni dell'esponente della Giunta regionale: «Chiedo giustizia come amministratore e come cittadino»

Gallera ascoltato in Procura a Bergamo: «Preoccupato? No, essere qui è un atto dovuto»
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E’ arrivato in Procura alle 17 l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, convocato a Bergamo per essere sentito dai magistrati come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta riguardante la gestione dell’emergenza Covid. «Preoccupato? Non lo sono – ha sottolineato -. Essere qui è un atto dovuto. La magistratura sta approfondendo e noi siamo persone che conoscono i fatti».

In particolare le indagini mirano a fare chiarezza in merito alla riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano il 23 febbraio scorso, all’elevato numero di morti nelle Rsa e alla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro a inizio marzo. Fuori dalla Procura, ad aspettare l’assessore regionale, era presente anche Walter Semperboni, vicesindaco di Valbondione, che indossando la fascia tricolore ha chiesto le dimissioni di Gallera: «Non ha mai risposto alle mie domande. Chiedo giustizia come amministratore e cittadino». Semperboni ha infatti raccontato ai cronisti la vicenda di suo padre, deceduto dopo aver contratto il Coronavirus ed essere stato ricoverato all’ospedale di Piario: «Tutti parlano di Alzano ma anche a Piario il primo marzo nessuno indossava mascherina e guanti».

Nella mattinata di domani (venerdì 29 maggio) verrà sentito, sempre come persona informata sui fatti anche il presidente regionale Attilio Fontana. Nelle scorse settimane la Procura aveva convocato come teste anche il direttore generale al Welfare Luigi Cajazzo e i vertici dell’Asst Bergamo Est.

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