Divisi fra due Valli

Guarda chi si rivede (galeotta la taragna): genieri dell’esercito si ritrovano dopo 45 anni

Incontro casuale in Alta Val Brembana fra Andrea Caccia di Gandino ed Eliseo Bosio di Moio de' Calvi: negli anni '70 furono impegnati insieme nel Friuli del dopo terremoto. Non si erano più rivisti.

Guarda chi si rivede (galeotta la taragna): genieri dell’esercito si ritrovano dopo 45 anni
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Da quei giorni sereni trascorsi uno a fianco all’altro in camerata sono trascorsi ormai quarantacinque anni, ma i ricordi restano indelebili. Ecco perché domenica 9 agosto in Alta Valle Brembana gli occhi di Andrea Caccia ed Eliseo Bosio si sono illuminati di gioia. Nati entrambi nel 1955, all’età di vent’anni (fra il settembre 1975 e l’ottobre 1976) si erano ritrovati a Motta di Livenza (Treviso) per prestare il servizio militare fra i Genieri dell’esercito. Insieme ad un drappello di reclute bergamasche avevano costituito un gruppo affiatato, che poi la fine della naja e le vicende umane e lavorative di ciascuno ha inevitabilmente disperso.

L’incontro, dopo oltre quattro decenni, è avvenuto domenica in maniera del tutto casuale. Andrea Caccia, a destra nella foto, impresario edile residente a Gandino, ha risalito la Val Brembana («la conoscevo pochissimo e ne sono ammirato») per far visita ad un conoscente residente in Valle, con la moglie Manuela e il figlio Simone. Sorseggiando un aperitivo a Moio de’ Calvi, in attesa di una sontuosa e doverosa polenta taragna, Caccia ha espresso l’auspicio di poter incontrare un giorno Eliseo Bosio, «commilitone a Treviso, uno che era tanto appassionato di motociclette».

Moio non è evidentemente grande e rintracciare l’abitazione dell’amico (anch’egli impresario edile) è stato facile. Il momento non era però ancora propizio, poiché proprio domenica anche Eliseo era fuori a pranzo. Grazie al figlio Manuel, vicesindaco a Moio, è stato però possibile mettere in contatto i due genieri, che più tardi, in un ristorante di Piazza Brembana, si sono finalmente riabbracciati dal vivo. «La distanza fra noi era relativamente breve - ha sottolineato Caccia - ma gli impegni di famiglia e soprattutto di lavoro hanno sempre fatto rimandare contatti e possibili incontri». Infiniti gli spunti e i sorrisi, ma anche i ricordi tristi: quel gruppo di militari all’indomani del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976 fu impegnato anche nel recupero di decine di cadaveri sotto le macerie.

Fra Eliseo e Andrea non è mancato l’impegno di ritrovarsi ancora, magari con altri commilitoni e, perché no, nei luoghi dove si incontrarono in gioventù. D’obbligo, prima di una serie di brindisi giustamente replicati, una foto ricordo davvero insperata.

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