Un'indagine della Federazione Pediatri
Non improvvisiamoci dottori quando diamo farmaci ai bambini

Sono troppe, all’incirca tre su dieci, le mamme ‘fai da te’ nella cura dei propri piccoli. Ma ciò che è peggio, è che sono poco preparate: non conoscono le diverse tipologie dei farmaci, ovvero quelli acquistabili con obbligo di ricetta, quelli di automedicazione e i prodotti salutistici notificati (ad esempio, gli integratori alimentari e i preparati erboristici e gli omeopatici e fra questi, più della metà delle mamme, confonde i farmaci acquistabili al banco con gli integratori). Per di più solo poche, prima di somministrare il farmaco, leggono il foglietto illustrativo per informarsi, incorrendo nel rischio di utilizzare impropriamente pillole e sciroppi, sia nei dosaggi che nei tempi terapeutici.
È il profilo, su cui riflettere, dei genitori-dottori improvvisati, emerso da una recente indagine del Centro Studi della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), condotta su un campione di oltre 1250 mamme e papà alle prese con le malattie stagionali proprie e dell’intero nucleo familiare.
Manca anche il giusto referente. Non è solo disattenzione o superficialità, ma un passaggio di testimone dell’informazione. Perché nell’ultimo decennio, spesso nella cura di malattie, dalle più semplici alle più complesse, internet – medico virtuale – ha sostituito la figura autorevole di medici, pediatri e farmacisti, che sono gli unici, invece, a potere fornire informazioni accreditate su come affrontare e trattare una specifica sintomatologia, specie quando è sufficientemente lieve da essere automedicata. E senza incorrere in rischi invece prevenibili o evitabili.
I farmaci di autosomministrazione. L’unica valida ricetta, specie per quei farmaci usati dalle mamme per tamponare le prime sintomatologie quando i piccoli, ad esempio, covano l’influenza, è l’attenzione e la conoscenza appropriata al loro corretto utilizzo, ovvero la consapevolezza della natura del farmaco e della sua indicazione terapeutica. Tanto più se questi sono somministrati in autonomia.
Ma cosa e quali sono i farmaci di automedicazione? Sono quelli acquistabili senza obbligo di ricetta e riconoscibili da un bollino rosso che sorride sulla confezione. In Italia, a differenza degli altri paesi europei, esiste una doppia classificazione per questa categoria di medicamenti: ovvero gli OTC (dall’inglese Over The Counter, da banco) che includono i farmaci senza obbligo di prescrizione, per i quali è consentita l’informazione al cittadino (pubblicità) purché vengano rispettati i limiti e le condizioni previsti dalla relative norme come i contenuti obbligatori e vietati (Classe C-bis); e i SOP, che sono i farmaci senza obbligo di prescrizione per i quali la comunicazione non è consentita (Classe C).
I farmaci di automedicazione sono indicati per il trattamento di disturbi lievi o passeggeri (tosse, raffreddore, qualche linea di febbre, dolori articolari, sindromi parainfluenzali, stipsi, disturbi del sonno e così via) e, al pari dei farmaci vendibili solo dietro prescrizione medica, garantiscono sicurezza ed efficacia grazie ad una validità certificata dall’Autorità Sanitaria. Appartengono a questa classe di farmaci, ad esempio, gli antipiretici, gli analgesici, gli antiallergici, i preparati per la tosse, gli antiacidi, i gastroenterologici e possono essere facilmente reperiti in farmacia, così come in esercizi diversi, quali le parafarmacie e i corner della GDO. Anche i farmaci senza ricetta (di automedicazione) devono comunque essere venduti sempre e solo alla presenza di un farmacista e non sono rimborsabili. Il loro utilizzo va però limitato ad un periodo che va dai 3 ai 5 giorni e se poi, nonostante i trattamenti nelle fasi acute, i sintomi persistono, si protraggono oltre o ne compaiono di nuovi, è necessario consultare il pediatra per iniziare un trattamento mirato e più aggressivo.
Qualche buona regola per l’uso dei farmaci. Per ogni farmaco, e quindi anche per quelli di automedicazione, ASSOSALUTE, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, insegna e raccomanda il rispetto di alcune regole e norme, ovvero:
- Tenere le confezioni fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
- Conservare i farmaci conformemente alle istruzioni d’uso e controllarne la data di scadenza.
- Non fidarsi del passaparola ma solo del consiglio di chi il farmaco lo prescrive (pediatra) o lo dispensa (farmacista).
Per tutti gli altri farmaci è bene ricordare che:
- L’impiego di quelli con obbligo di ricetta non deve mai avvenire senza il consulto del pediatra, anche se il bambino ha già assunto lo stesso farmaco in passato.
- È necessario leggere e seguire sempre le istruzioni del foglietto illustrativo.
- Occorre valutare insieme al pediatra posologia, dosaggio, eventuali allergie o assunzioni concomitanti di altri farmaci.