Storie parallele di famiglie in vacanza

I genitori morti per salvare il figlio e la figlia lasciata morire dal padre

I genitori morti per salvare il figlio e la figlia lasciata morire dal padre
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Negli ultimi giorni sono accaduti un paio di fatti drammatici che hanno coinvolto delle famiglie in vacanza. Pur essendo simili, in particolare per il loro triste esito, mettono in luce le enormi differenze che derivano da comportamenti dettati, da un lato, da istinto “parentale” e, dall’altro, da adesione cieca a certi dettami religiosi o culturali che non hanno alcun senso.

 

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In New Mexico una coppia si sacrifica per il figlio. La prima vicenda ha avuto luogo nel New Mexico, Stati Uniti, sabato 8 agosto. Una coppia di francesi, insieme al figlio di nove anni, decide di fare un’escursione nel parco nazionale White Sands, noto per le dune di sabbia cristallina e per l’Alkali Flat, un letto di fiume senz’acqua. Partono all’una del pomeriggio e con loro prendono solo due bottiglie d’acqua. Probabilmente non sanno che nel parco non ci sono fonti. Le alte temperature e la mancanza di ombra aggravano la situazione: la famiglia è allo stremo, l’acqua sta per finire e non c’è nessuno a cui possano rivolgersi per chiedere aiuto. I genitori, David e Ornella Steiner, danno l’ultimo goccio di acqua rimasta al figlio, sacrificandosi per salvaguardare la vita del piccolo. Qualche ora dopo, un ranger del parco trova il corpo senza vita della donna e, poco distante, quello del marito. Accanto a David c’è il figlio, vivo e in buone condizioni di salute. Secondo Benny House, sceriffo della contea di Otero, il bambino è sopravvissuto anche perché è più piccolo e perciò aveva in corpo il doppio d’acqua rispetto ai suoi genitori, che con un gesto d’amore gli hanno permesso di continuare a vivere.

 

spiaggia di Dubai

 

A Dubai, un padre lascia morire la figlia per non “disonorarla”. A molti chilometri di distanza, e solo un giorno dopo la tragedia del New Mexico, una famiglia asiatica si reca in spiaggia, a Dubai. L’intenzione era quella di fare un pic-nic e di concedersi un po’ di svago. Una dei figli della coppia, però, comincia ad avere difficoltà in acqua, forse si sta sentendo male. Subito accorrono due bagnini, ma mentre stanno per tuffarsi in acqua il padre ferma i soccorritori, perché è convinto che se gli uomini avessero toccato la figlia ventenne, lei sarebbe stata disonorata. Ha dunque pensato di lasciarla morire, piuttosto che permettere che la sua buona reputazione venisse “infangata”.

Il tenente colonnello Ahmed Burqibah, della polizia di Dubai, ha raccontato all’emittente tv Emirates 24/7: «Il padre era un uomo alto e forte. Ha cominciato a tirare e a ostacolare i bagnini, diventando violento nei loro confronti. Ha detto loro che preferiva la figlia morta piuttosto che toccata da degli estranei. Lei sfortunatamente è morta, mentre aveva la possibilità di vivere, specialmente perché gli uomini del salvataggio erano così vicini a lei e avrebbero potuto tirarla fuori dall’acqua». Ha continuato: «La cosa ha scioccato me e molti altri coinvolti nel caso». Ora il padre che ha impedito il salvataggio della figlia è stato arrestato ed è in attesa di processo. La vicenda, per quanto assurda e fuori da ogni logica, ha tuttavia sollevato un dibattito a Dubai. Molti infatti chiedono che siano disposte più bagnine donne lungo i litorali, per venire incontro alle esigenze culturali di chi considera un tabù il contatto fisico tra uomo e donna.

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