la mobilitazione regionale

Gestione dell'emergenza e carenza di medici, le proposte del Pd spiegate... in piazza

Al centro delle critiche la gestione da parte della Regione dell'epidemia. Secondo i Dem le criticità sono causate dalla riforma del sistema sanitario lombardo che ha impoverito la medicina territoriale

Gestione dell'emergenza e carenza di medici, le proposte del Pd spiegate... in piazza
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Nonostante il Covid sia una malattia ancora poco nota al mondo scientifico, le certezze (almeno dal punto di vista politico e organizzativo) sono due: la prima è che non possiamo farci cogliere impreparati da una seconda ondata dell’epidemia; la seconda è che, nonostante nessuno sia in possesso di un manuale su come gestire nel migliore dei modi una pandemia, è comunque possibile intervenire su più livelli per migliorare le eventuali falle che si sono create nella gestione dell’emergenza sanitaria.

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Ed è proprio rispetto gli errori commessi dalla Regione che il Partito Democratico va all’attacco, con un presidio allestito nella giornata di venerdì 31 luglio in via XX Settembre, a Bergamo. Slogan della mobilitazione regionale è “In Lombardia non è andato tutto bene: è ora di cambiare”. Al centro delle critiche la gestione della fase emergenziale, durante la quale sono emerse diverse problematiche dovute alla riforma del sistema sanitario lombardo che ospedalizzando e centralizzando i servizi, ha impoverito la medicina territoriale.

La riforma, in particolare, è la legge regionale 23, sperimentazione che era stata adottata dall’ex governatore Roberto Maroni, in scadenza quest’anno. Alla mobilitazione era presente anche il sindaco Giorgio Gori, che ha spiegato di aver richiesto al direttore generale dell’Ats di Bergamo Massimo Giupponi un rafforzamento della rete territoriale in città e di rendere disponibili gli specializzandi dei corsi di medicina generale perché possano sostituire i medici che vanno in pensione. Il Comune, dal canto suo, metterà a disposizione spazi per i nuovi medici dei quartieri.

In ogni caso, il Pd a settembre presenterà una propria proposta in merito all’organizzazione del sistema sanitario: maggior numero di Dpi tamponi pronti per essere utilizzati sul territorio provinciale, aumento del numero di medici e infermieri, maggiore assistenza domiciliare per evitare ricoveri non necessari, sostegno (anche economico) alle Rsa e, infine, un maggiore quantitativo di vaccini antinfluenzali per garantire la più ampia copertura possibile e un anticipo della campagna di somministrazione delle dosi.

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