Caso di Colognola, la colf nega ogni responsabilità. La frase della vittima e il giro dei bar di Scanzo
La 25enne ucraina nega le accuse nei suoi confronti. L'anziana aveva raccontato degli ammanchi anche a un'affittuaria
Convalidato l'arresto di K. M., 25enne ucraina di Scanzorosciate, accusata dell'omicidio di Rosanna Aber, 77enne di Colognola che il 22 aprile 2022 morì precipitando dalla finestra del suo appartamento.
Nega l'omicidio, silenzio sulla ludopatia
Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, come riportato oggi (venerdì 17 novembre) da L'Eco di Bergamo, davanti al gip Alessia Solombrino e assistita dal suo avvocato Andrea Pezzotta, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Tuttavia, ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea, messa a verbale, nella quale nega ogni responsabilità e, in particolare, di aver ucciso l'anziana. All'uscita del carcere, il suo legale ha precisato che in questa dichiarazione la sua cliente non ha affrontato nessun altro argomento dell'indagine. Nemmeno la ricostruzione della Procura per cui avrebbe contratto ingenti debiti (circa cinquemila euro) con parenti e amici, a causa della sua presunta ludopatia.
Proprio il vizio del gioco, secondo i magistrati, sarebbe alla base della tragedia accaduta nella palazzina di via Einstein. Aber aveva scoperto che c'erano degli ammanchi sul suo conto, duemila euro in totale, prelevati col bancomat in tre diverse occasioni a sua insaputa. L'ultima volta, il giorno prima del decesso, il 21 aprile. Forse la pensionata a incominciato ad avere sospetti nei confronti della colf, al ritorno dalle commissioni a casa l'ha affrontata e l'altra, presa dal panico, l'ha spinta oltre il davanzale, facendola cadere nel vuoto.
Le versioni discordanti
Dopo che alcuni testimoni, in strada, avevano visto la vittima precipitare (ma non avrebbero notato qualcuno alla finestra, ndr), una folla si era radunata attorno al corpo, prima e durante le operazioni delle autorità. Un capannello di gente raggiunto, poco dopo l'accaduto, dalla stessa ucraina, che avrebbe dato, lì e in seguito alle forze dell'ordine, delle versioni discordanti su quanto avvenuto nell'abitazione. Prima, infatti, aveva raccontato che era stato un incidente: la 77enne aveva cercato di pulire i vetri delle finestre salendo sul davanzale, ma era scivolata.
Una tesi che non aveva convinto gli inquirenti, perché aveva assunto una collaboratrice domestica proprio per occuparsi di faccende come quella, che con l'età faticava a sbrigare da sola, ma anche per l'assenza, vicino alla finestra, di sgabelli o sedie. Per poter andare sul davanzale la pensionata, bassa rispetto alla protezione, li avrebbe dovuti utilizzare per forza. Inoltre, indossava ancora sia la giacchetta che il borsello col cellulare, messi per uscire quella mattina: perché non se li era tolti?
In seguito, la 25enne aveva invece ventilato l'ipotesi del suicidio, ma anche in questo caso alla Polizia è sembrato strano. Del resto, anche se aveva perso il marito da poco a causa di una malattia, se voleva togliersi la vita perché avrebbe prenotato, e poi pagato, una vacanza alle Canarie, con partenza due giorni dopo?
I soldi spariti e il vizio del gioco
Inoltre, che le avessero sottratto dei soldi di nascosto l'aveva capito: infatti, lo aveva raccontato alla signora dell'agenzia di viaggi, che tra l'altro si trova vicino alla sua banca, nel quartiere. L'aveva rivelato, come riportato dal Corriere Bergamo, anche all'affittuaria che viveva nella mansarda sopra il suo appartamento, dalla quale era andata a riscuotere l'affitto il giorno prima. Fermandosi a parlare, a un certo punto avrebbe detto: «Non so che fine facciano i miei soldi: spariscono, ma non so dove». L'altra aveva pensato si riferisse al caro vita, poi quando la vicenda è venuta fuori ha fatto il collegamento.
Intanto, vengono fuori altri indizi a supporto della sospetta ludopatia della badante ucraina, sposata e con una bambina piccola (gli agenti hanno aspettato che la accompagnasse a scuola, prima di arrestarla). Pedinata e intercettata, a volte affermava davanti ai famigliari che sarebbe andata al lavoro, per poi invece fermarsi nei bar a giocare alle macchinette, in particolare in due, uno in città e uno a Gorle. Del suo vizio, comunque, se ne sarebbero accorti anche a Scanzorosciate, dove a quanto pare il giro degli esercizi sarebbe stato abituale.