uno su sei non stacca mai

Giappone, una legge che obbliga a fare almeno 5 giorni di ferie

Giappone, una legge che obbliga a fare almeno 5 giorni di ferie
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In Giappone si dovrà andare in ferie per legge. Lo stress da lavoro, infatti, è talmente alto da far schizzare alle stelle il tasso di suicidi. Un dato talmente allarmante da suggerire al premier Shinzo Abe di predisporre un disegno di legge che prevede almeno cinque giorni di ferie obbligatori all’anno e obbligare le aziende a vigilare sul fatto che i dipendenti si astengano davvero dal recarsi in ufficio o nelle fabbriche. I datori di lavoro chiedevano che i giorni di ferie obbligatori fossero tre, e i sindacati otto.

Il fenomeno karoshi. Che il Giappone sia un Paese dove si lavora molto è cosa risaputa, ma forse non è altrettanto noto che la tendenza a lavorare troppo può essere una vera e propria patologia che porta alla morte. In giapponese si usa il termine karoshi per indicare la morte causata da eccesso di lavoro, ed è un fenomeno sociale che assume connotazioni peculiari all’interno della cultura nipponica, a causa della diffusione capillare che tale fenomeno ha assunto. La prima vittima di karoshi si dice sia addirittura nel 1969, quando un 29enne che si occupava del reparto spedizioni in un'azienda editoriale venne colto da ictus sul posto di lavoro. Con il boom degli anni ’80 la crescita divenne incontrollabile, ma con la crisi degli anni ’90 le aziende sono state costrette a licenziare molti lavoratori. Di qui l’ansia dei dipendenti per tenersi caro il posto di lavoro, lavorando sempre di più per non essere licenziati. Di pari passo le morti da karoshi sono cresciute in maniera esponenziale, in particolare i suicidi, tanto che la malattia è stata ufficialmente riconosciuta dalla comunità medica.

Che ne è vittima. A esserne colpiti sono prevalentemente uomini, tra i 30 e i 40 anni, impiegati. Va sottolineato che la società giapponese si regge sugli straordinari, che spesso arrivano anche a raggiungere vette di 100 ore aggiuntive al mese. Non retribuiti. Sono spesso proprio le ore di lavoro extra a condurre all’esacerbazione di una condizione psicofisica di per sé già compromessa, favorendo il sorgere di complicazioni cardiovascolari, ictus e altre problematiche minori legate a forti condizioni di stress, come ulcere, carenza di sonno, mal di schiena, impotenza (senza contare disagi psicologici come ansia e depressione, dovuti alla frequente lontananza dalla famiglia e all’impossibilità di creare relazioni stabili); sino ai più gravi casi di suicidio, il cosiddetto karojisatsu, una variazione, altrettanto diffusa, del fenomeno karoshi.

Negli ultimi anni sono di molto aumentate anche richieste di risarcimento da parte delle famiglie di vittime di karoshi (che possono ricevere un indennizzo dai 20mila fino a 1 milione di dollari, se la causa della morte viene effettivamente riconosciuta come connessa all’eccesso di lavoro); così sono aumentati anche i casi in cui le compagnie tentano di difendersi, facendo in modo che la causa della morte non risulti legata a condizioni di forte stress lavorativo.

 

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Un peso per il welfare. La malattia da iper-lavoro è un fenomeno dai costi sociali molto alti, soprattutto a fronte di una popolazione sempre più anziana, che va a unirsi alla spesa per le pensioni e l’assistenza sanitaria, in costante aumento. Anche per questo il premier Shinzo Abe vuole evitare di gravare sulle già precarie casse dello Stato e ridurre il carico dovuto al welfare.

Quanti giorni di ferie all’anno? Sono molti i lavoratori giapponesi che non utilizzano nemmeno la metà dei giorni di ferie loro spettanti, addirittura molti non fanno proprio ferie poiché è sentire comune il fatto che l’allontanamento dal posto di lavoro corrisponda a uno scarso spirito di abnegazione e di dedizione professionale in grado di compromettere la carriera. Vuoi per una strana forma di rispetto nei confronti dell’azienda e dei superiori, vuoi per ambizioni personali, il 22% dei lavoratori giapponesi sta al lavoro in media 49 ore settimanali. Nonostante questa dedizione, secondo il premier l’eccessivo attaccamento al posto di lavoro «è una cultura che falsamente beatifica le lunghe ore lavorative», senza per questo creare un’aumentata produttività. Al vaglio quindi, nelle prossime settimane, una nuova legge che prevede cinque giorni di ferie pagate obbligatorie per tutti i lavoratori dipendenti. Oggi in media, secondo i dati del Ministero del Lavoro, i giapponesi vanno in vacanza per nove giorni l'anno, anche se uno su sei non ci va mai, nonostante i giorni di vacanza pagati garantiti siano dieci ogni anno. Preferiscono risparmiare le ferie pagate per utilizzarle al posto della malattia.

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