La toppa peggio del buco

Quella corsetta fuori dal Comune di Gallera, che si giustifica: «Ero sovrappensiero»

L’assessore al Welfare lombardo è finito al centro delle polemiche per le fotografie da lui pubblicate che lo ritraggono mentre viola il Dpcm (era anche in gruppo con altri runner)

Quella corsetta fuori dal Comune di Gallera, che si giustifica: «Ero sovrappensiero»
Pubblicato:
Aggiornato:

Errare è umano, per carità. Certo è che le restrizioni imposte con il Dpcm di novembre dovrebbero essere impresse nella memoria di chiunque. Pare non essere però questo il caso di Giulio Gallera, assessore al Welfare lombardo, tornato alla ribalta delle polemiche per aver sconfinato dal comune di residenza (Milano) nonostante le regole previste per le zone arancioni lo vietino. E la fonte della notizia è proprio lo stesso assessore, che sul proprio profilo Instagram ha pubblicato alcune fotografie che lo ritraggono in gruppo o da solo sorridente e soddisfatto al termine di una corsetta lungo il Naviglio Martesana, in un punto che molti utenti hanno riconosciuto nel territorio di Cernusco sul Naviglio. «Mi sentivo bene, le gambe andavano, avevo la musica nelle orecchie. Avrò probabilmente sconfinato di un paio di chilometri e mi dispiace, ma non c’era alcuna intenzione – si è giustificato al Corriere della Sera - è avvenuto semplicemente perché ero sovrappensiero, immerso nella corsa lungo un percorso milanese riservato a runner e ciclisti».

Una svista dunque, che potrebbe capitare a chiunque. Peccato però che Gallera sia da mesi al centro di un fiume di critiche per la gestione dell’emergenza sanitaria e dell’approvvigionamento dei vaccini e che errori di questo tipo non passino inosservati, soprattutto di questi tempi. Gallera però non avrebbe sconfinato semplicemente nel comune a fianco, ossia Vimodrone, ma sarebbe andato ben oltre. Inoltre, l’assessore avrebbe violato ben più di una norma del Dpcm, non soltanto quella per le zone arancioni (come la Lombardia in questo momento) che consente di uscire dal proprio Comune solo per validi e giustificati motivi. Giulio Gallera infatti appare nelle fotografie sorridente, in gruppo con altri runner, ma tutti (lui compreso) sprovvisti di mascherina. Una cosa perfettamente lecita quando si corre visto che i dispositivi di protezione non sono obbligatori durante l’attività fisica, ma un po’ meno lecita quando non si sta più correndo. Inoltre (terza violazione) si dovrebbe correre da soli e non in gruppo, a meno che non si sia tutti iscritti a qualche associazione. Insomma, una bella raffica di errori per una persona che sarebbe a capo della gestione del welfare lombardo.

«Si è difeso dicendo che era distratto, chissà a cosa stava pensando. Forse al prossimo a cui dare la colpa - commenta ironico sul proprio profilo Facebook il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta -. Con questo post non voglio irridere nessuno, ma mi limito soltanto a porre una riflessione sul suo bassissimo senso di responsabilità e sulla sua scarsa attenzione. Quello che è successo oggi riflette, come uno specchio, questi mesi e tutte le sedute d’Aula in cui non ho mai sentito un accenno di autocritica sulla gestione dell’emergenza».

Il post pubblicato da Gallera è diventato virale sui social, raccogliendo centinaia di commenti. Alcuni di sostenitori dell’assessore che si sono congratulati con lui per la corsetta salutare; la maggior parte di persone arrabbiate per le violazioni o ironiche: «Ottimo, attenzione a curare la giusta integrazione pre e post allenamento, per recuperare al meglio e garantirsi la salute articolare, immunitaria e generale»; «Organizzare una passeggiata in bicicletta Milano-Bergamo?»; «Mi auguro che la giustizia, almeno questa volta, sia dalla nostra parte! Le regole devono essere rispettate da tutti. Io sono rinchiusa dall'8 febbraio e ho sempre rispettato tutti e tutto. Lei no!». Forse, visto anche l'incidente estivo dovuto al paddle, sarebbe il caso che Gallera chiedesse consiglio a un social media manager.

Seguici sui nostri canali