la proposta delle minoranze

"Giulio Regeni è trevigliese", campagna social per intitolare alla sua memoria l'aula studio

Già discussa in consiglio comunale il 22 dicembre, la mozione era stata respinta dal sindaco perchè «Giulio Regeni non è di Treviglio». Se ne riparlerà in Aula il 26 gennaio

"Giulio Regeni è trevigliese", campagna social per intitolare alla sua memoria l'aula studio
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“Giulio Regeni è trevigliese”. È lo slogan che accompagna l’iniziativa per intitolare l’aula studio dell’ex Upim al dottorando dell’Università di Cambridge rapito, torturato e ucciso nel 2016 in Egitto. Una proposta avanzata dal Pd in occasione del consiglio comunale convocato il 22 dicembre scorso, con una mozione sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza. A Bergamo è stato deciso che la biblioteca di Colognola sarà intitolata al giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto.

Come spiegato ai colleghi di PrimaTreviglio da Laura Rossoni, l’occasione è stata «la conclusione delle indagini che provano, senza ombra di dubbio, che un ragazzo italiano senz’altra colpa che essere andato a studiare in un Paese straniero, sia stato rapito e torturato fino alla morte dai servizi segreti egiziani. È il primo italiano ucciso per torture in tempo di pace dalla fine della seconda guerra mondiale. Una tragedia immane che ci lascia un monito sulla fragilità della libertà e dei diritti alla base della nostra società e della democrazia in cui viviamo. Per questo è importante ricordare Giulio Regeni. Per questo è importante che la sua storia venga conosciuta soprattutto dai giovani».

La consigliera aveva terminato l’intervento in consiglio chiedendo all’aula «di prendere posizione, di dire ai ragazzi, collocando simbolicamente una targa dove si ritrovano a studiare, che per la libertà e i diritti politici e civili bisogna raccogliere il coraggio e lottare, in qualunque parte del mondo vengano violati». Durante la seduta il sindaco Juri Imeri aveva però risposto dicendo che l’Amministrazione non avrebbe aderito al dibattito e al voto (e di conseguenza all’iniziativa) perché «Giulio Regeni non è di Treviglio e non è un trevigliese».

Da qui lo slogan e la campagna, ripresi anche con il passa parola sui social network, per sensibilizzare le giovani generazioni sull’omicidio di Giulio Regeni. Sui social è stata postata la fotografia del giovane accompagnata appunto dalla scritta “Giulio Regeni è trevigliese” per mostrare quando la comunità sostenga la proposta avanzata dai Dem.

«L’invito che rivolgiamo a tutti è di condividerla il più possibile – conclude Laura Rossoni -. La campagna prende il via il giorno dopo il compleanno di Giulio Regeni, il 15 gennaio avrebbe compiuto 33 anni, e si concluderà il 25 gennaio, quinto anniversario del rapimento. Il 26 gennaio è prevista la seduta del consiglio comunale in cui la proposta di intitolazione tornerà in discussione».

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