Dipende anche dal numero

Gli effetti dei cocktail sul cuore Coi dati scientifici di decine di studi

Gli effetti dei cocktail sul cuore Coi dati scientifici di decine di studi
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Ci vuole moderazione, sempre, soprattutto quando si perseguono comportamenti e stili di vita a rischio. Come bere alcolici, ad esempio, il sabato sera, fra amici o in qualsiasi altra occasione. Un recente studio condotto dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston, negli Stati Uniti, pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista Circulation, avrebbe infatti dimostrato che troppi drink alcolici, quantificati in 6 o più bicchieri in una sola notte (o giornata), aumentano sensibilmente, con punte anche del 30 percento, il rischio di incorrere in un evento cardiovascolare importante nella settimana successiva alla bevuta.

 

 

Uno studio innovativo. Sono diversi gli studi scientifici che negli anni hanno analizzato la relazione alcool-cuore, confermando che il consumo moderato di alcolici è associato ad un rischio minore di attacchi cardiaci nel tempo. La novità è che questo studio ha preso in esame, per la prima volta, i probabili esiti sul cuore, in rapporto al quantitativo di alcool bevuto e nei giorni immediatamente successivi al consumo. E le conclusioni parlerebbero chiare, evidenziando una relazione tanto più crescente tra possibili eventi avversi, quali ad esempio attacchi cardiaci o infarti ischemici o emorragici, e drink trangugiati in un arco di tempo brevissimo. Bere dai 2 ai 4 drink, infatti, ridurrebbe del 30 percento il rischio di incorrere in eventi cardiaci nefasti (attacchi e infarti emorragici) e del 19 percento di infarto ischemico entro la settimana. Ma la percentuale cambia sensibilmente se le bevute salgono tra i 6 e i 9 drink: in questo caso, infatti, il rischio di sviluppare eventi cardiovascolari anche nel giorno successivo risulterebbe maggiorata del 30 percento.

 

 

Sembrerebbero ipotesi molto concrete, stando al fatto che i ricercatori le hanno tratte dopo l’analisi di 23 studi pubblicati tra il 1987 ed il 2015, comprendenti oltre 29mila partecipanti nei quali, al termine dello studio, si erano registrati quasi 18mila attacchi cardiaci e oltre 2.500 infarti ischemici (la forma più comune derivante dall’ostruzione di un vaso sanguigno del cervello) e più di 1.200 infarti emorragici che insorgono in seguito alla rottura di un vaso del cervello. Eventi che si erano verificati con probabilità maggiore in bevitori eccessivi, appunto.

Cosa c’è da ricordare. Tutti dovrebbero sapere, e mai dimenticare, che l’impatto dell’alcool sul rischio di eventi avversi importanti dipende da quanto e quanto spesso si beve. Ma non solo: va detto anche che un consumo moderato abituale di alcool, seppure in percentuale minore, può essere associato ad un rischio di malattie cardiache in entrambi i sessi. Dunque è bene ribadire, ancora una volta, che per trarre solo benefici cardiovascolari dal consumo di alcool, gli uomini devono limitarsi a un massimo di due drink al giorno e la donna a uno solo al giorno, evitando il consumo di qualsiasi tipo di alcolici in caso di gravidanza. Va detto, però, secondo quanto affermano i ricercatori, che la risposta fisiologica all’alcool può variare da individuo a individuo, anche un solo drink in alcuni soggetti potrebbe portare ad un  aumento della frequenza cardiaca o di altri problemi elettromeccanici e in un periodo compreso tra una e tre ore successive alla bevuta.

 

 

Qualche critica allo studio. A parte i meriti riconosciuti, allo studio americano sono state fatte però anche alcune critiche. Ad esempio non aver considerato i dati sugli episodi regolari di consumo pesante di alcool e sulla presenza di eventuali patologie preesistenti che avrebbero potuto influenzare la relazione tra alcool e malattie cardiovascolari o anche la valutazione di possibili effetti correlati a diversi tipi di alcool, come il vino in confronto alla birra, ad esempio. Resta unanime comunque la raccomandazione a limitare il consumo pesante di alcolici, perché oltre a danneggiare il cuore, mette a repentaglio in maniera importante anche la salute del fegato e il sistema nervoso centrale.

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