l'appello ad Arcuri

Anche Gori chiede «vaccini anti-Covid per i detenuti e il personale delle carceri»

Una richiesta analoga era stata lanciata dalla senatrice a vita Liliana Segre in occasione dell'avvio della campagna vaccinale. A firmare la missiva, oltre al sindaco, la direttrice della struttura di via Gleno e la locale garante per i diritti dei detenuti

Anche Gori chiede «vaccini anti-Covid per i detenuti e il personale delle carceri»
Pubblicato:
Aggiornato:

All’appello lanciato dalla senatrice a vita Liliana Segre, che chiedeva al premier Giuseppe Conte e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di inserire tra le prime categorie a ricevere il vaccino anche la popolazione carceraria, si sono uniti anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, la direttrice del carcere Teresa Mazzotta e la garante dei diritti dei detenuti di Bergamo, Valentina Lanfranchi.

La richiesta di vaccinare con urgenza i detenuti e il personale penitenziario è stata inviata al commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, sottolineando il rischio di un’esplosione incontrollata dei contagi legato al sovraffollamento delle carceri italiane. Un sovraffollamento che minerebbe i controlli e i protocolli di sicurezza attivati nelle case circondariali del Paese.

C’è poi un ulteriore rischio connesso ad un possibile aumento delle infezioni nelle strutture carcerarie: come evidenziato da Gori, Mazzotta e Lanfranchi potrebbero insorgere disordini tra i detenuti.

Ad oggi sono circa 4 mila i detenuti in eccesso nelle carceri italiane. Stando ai dati del Ministero di Giustizia, a metà dicembre i carcerati positivi erano 1.030, con un trend in aumento; gli agenti della polizia penitenziaria positivi 754; e, infine, si contavano 70 positività tra il personale amministrativo e dirigenziale. Sempre nel mese di dicembre nel carcere di Bergamo erano state accertate 25 persone contagiate.

Seguici sui nostri canali