In arrivo la banda ultralarga?

Il Governo lavora alla linea internet Un film si scaricherà in un minuto

Il Governo lavora alla linea internet Un film si scaricherà in un minuto
Pubblicato:
Aggiornato:

Un tempo la parola Italia era sinonimo d’innovazione, creatività, fantasia e modernità. In numerosi campi e ambiti quest’abbinamento è ancor valido in tutto il mondo, in altri, purtroppo, non si può proprio dire che sia ancora così. Il fronte connessione e velocità internet svela un nostro tallone d’Achille, dimostrando quanto il nostro Paese sia tutt’altro che all’avanguardia rispetto alla media degli altri Stati europei. È per questa ragione che da diversi mesi il governo sta lavorando al problema e martedì 3 marzo la questione verrà finalmente affrontata al tavolo del Consiglio dei Ministri. Per farci un’idea di come sia oggi la situazione italiana, si possono osservare i dati di Ookla, dai quali si evince che nel nostro Paese si naviga mediamente ad una velocità di 9,18 megabit al secondo, come Grecia, Turchia e area balcanica, mentre sul numero di connessioni a banda larga ci piazziamo al tristissimo 28esimo posto sui 34 Paesi presenti nell’Unione Europea.

Il decreto. Il decreto al quale il governo sta lavorando affronta in maniera decisa la questione della banda larga e lo smantellamento della tradizionale rete con i cavi in rame, diffusissima sul nostro territorio, che però non riesce a garantire le velocità che tutti si aspettano di raggiungere. Le prime voci sul piano di governo che verrà preso in esame questo martedì hanno subito acuito lo scontro con i vertici di Telecom. «Da quando hanno capito che facciamo sul serio qualcuno sta cercando di intorbidire le acque – dicono alcune fonti della presidenza del Consiglio - ma il messaggio è semplice. L'Italia è tra gli ultimi Paesi in Europa per la diffusione della banda larga, dobbiamo rovesciare la classifica. I partner di questa operazione possono essere diversi: l'interesse pubblico è che la banda larga arrivi ovunque, prima possibile. Per accontentare tutti, abbiamo aspettato tanto, troppo. Adesso bisogna correre».

 

teleco

 

 

Lo scontro. Il punto che sta più inasprendo lo scontro tra Governo e Telecom è che il decreto prevederebbe la rottamazione della rete in rame entro il 31 dicembre 2030. Un tempo troppo ristretto per modificare il tessuto di una struttura che fino ad oggi ha lavorato principalmente attraverso questo mezzo. Le quotazioni in borsa della nota società hanno subito un vero e proprio scossone, rischiando di perdere valore e investitori. Per quanto riguarda il decreto, come ha ben spiegato Il Fatto Quotidiano, la velocità di connessione che il Governo vorrebbe a tutti i costi raggiungere secondo Telecom sarebbe esagerata rispetto alle reali esigenze delle famiglie italiane, supposizione che l’esecutivo considera errata «visto che ora in Gran Bretagna i laburisti (all’opposizione) promettono 1.000 mega, in vista delle elezioni del prossimo novembre».

In accordo con le scadenze previste dall’Europa, il piano governativo prevede che entro il 2020 almeno la metà della popolazione possa usufruire della fibra ottica a 100 megabit. In principio l’intenzione era quella di riuscire a coprire l'85 percento della popolazione, ma il governo si è dovuto scontrare con una limitata volontà degli operatori a investire su questo fronte. Come spiega un articolo di Repubblica: «Poiché Telecom Italia da sola non è in grado di soddisfare tali obbiettivi, ecco che il governo ha deciso di mettere in campo risorse pubbliche, si parla di 6-7 miliardi, e convogliare anche gli investimenti degli operatori privati all’interno di un veicolo comune in modo da evitare duplicazioni nelle aree a maggiore interesse. Ma finora la quadra non è stata trovata anche se la disponibilità a trattare, da una parte e dall’altra, sembra ancora viva».

 

teli

 

Le possibilità della banda ultralarga. La banda che il governo spera di poter installare al più presto sul suolo italiano permetterebbe di navigare inizialmente a una velocità di 30 megabit per poi, in un secondo momento, toccare i 100 mega. In questo modo, non soltanto non ci sarebbero più attese nel caricamento delle pagine internet ma si potrà finalmente godere dei nuovi servizi che sempre più spopolano sul web, come la fruizione di film e programmi d’intrattenimento. Per rendere l’idea di quello che potrebbe essere il nostro prossimo futuro, facciamo qualche esempio. Al momento, per scaricare una traccia audio con una connessione Adsl alla velocità di 5 Megabit siamo costretti ad aspettare ben 5 secondi. Invece con una connessione in fibra a 100 Mega ne dovremmo attendere solo 0,3 secondi. Insomma neanche il tempo di sentire il clic del nostro mouse che la canzone sarà già finita nella cartella download. Concludiamo con un esempio che interessa soprattutto i cinefili: se fino oggi, nelle giornate cosiddette fortunate, per scaricare un film ci impieghiamo solo mezz’ora, con la nuova fibra dovremo aspettare solo meno di un minuto.

Seguici sui nostri canali