Cronaca
Fa male alla colonna vertebrale

Guardare lo smartphone pesa come avere un bimbo sulle spalle

Guardare lo smartphone pesa come avere un bimbo sulle spalle
Cronaca 10 Dicembre 2014 ore 09:30

È come avere un bambino di otto anni seduto sulla testa o 4 palle da bowling appoggiate sulle spalle. Solo che non si sta facendo attività fisica né si ha alcun peso tra le mani: si sta semplicemente guardando lo smartphone, chattando, navigando nel web o lanciando sms. A dire quanto questa digital-mania sia pericolosa (anche) per la salute del collo, e conseguentemente di spalle e schiena, è uno studio americano condotto da specialisti di chirurgia spinale del New York Spine Surgery & Rehabilitation Medicine che verrà presto pubblicato sulla rivista Surgical Technology International.

Quanto pesa uno smartphone (sulla colonna vertebrale). In termini tecnici orami quasi nulla, grazie a nanotecnologie e misure slim in spessore, lunghezza e larghezza, ma in termini di benessere moltissimo. Dando i numeri (scientificamente provati), nelle condizioni peggiori fino a 27 chili, che gravano tutti sulla zona cervicale della colonna vertebrale: le simulazioni informatiche fatte dagli esperti parlano chiaro.

 

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Ed è colpa della gravità: la testa di un uomo adulto in condizioni normali, ovvero in posizione eretta e verticale, quando è posizionata correttamente in modo che le orecchie siano allineate alle spalle e le scapole spinte all'indietro, peserebbe tra i 4,5 e i 5,5 chili. Ma questo valore aumenta sensibilmente se il capo si reclina in avanti, con un aggravio tanto maggiore quanto l'angolo che si viene a creare tra collo e colonna vertebrale è più incisivo. Vale a dire che sarebbe sufficiente piegare la testa verso il basso di soli 15 gradi perché già il peso della nostra materia grigia si elevi a circa 12 kg, mentre un'inclinazione di 30 gradi corrisponde a un carico di 18 kg, 45 gradi pesano 22 kg e 60 gradi addirittura 27 kg.

Sollecitazioni, per chi utilizza smartphone e compagnia, non immediatamente percettibili, ma che possono logorare, neanche tanto alla lunga, la zona sottoposta allo sforzo e causare usura precoce, stiramenti, degenerazione e, nei casi peggiori, condurre fino alla necessità di interventi chirurgici. Il tutto a causa dell'aumento dello stress che, a quanto pare, non ha ripercussioni fisiche solo sull’umore e sul fegato, ma anche su organi ben più duri e compatti.

Un secondo studio, condotto online su un totale di oltre 2mila lavoratori, da ricercatori della Chartered Society of Physiotherapy, confermerebbe che quasi due terzi dei soggetti osservati continua poi a casa a lavorare o comunque a utilizzare dispositivi elettronici oltre i normali orari di ufficio, anche – ma non solo – per mettersi in pari con gli arretrati della giornata non risolti. Un’abitudine che si trasforma in un circolo vizioso per mal di schiena, dolori al collo e patologie legate allo stress, accentuando problemi già esistenti o facendone insorgere di nuovi.

 

Group of young people texting on their mobile phones

 

Come fare, allora? Una posizione (apparentemente) irrinunciabile, perché è praticamente impossibile quando si utilizzano i dispositivi elettronici social riuscire a guardare gli schermi con la schiena dritta o comunque in un posizione che si avvicini a quella perfettamente eretta. Mentre sarebbe lecito pensare di potere evitare di trascorrere così tante ore inarcandosi su di un cellulare o altro. O comunque di limitarne il tempo, invece anche questa eventualità sembra utopia.

Altre conseguenze negative. Una cattiva postura (che sia provocata dall’errato utilizzo dei cellulari o da altri fattori) si sa che oltre alla colonna fa male anche alla salute generale, potenziando il rischio di aumento di peso, stipsi, bruciore di stomaco, emicrania e problemi respiratori. Alcuni studi, poi, assocerebbero la cattiva postura a livello cervicale anche alla tendenza alla depressione, rabbia e diminuzione della libido, per una azione diretta rispettivamente sull’ormone del buonumore (serotonina) e il più sexy testosterone, mentre la postura corretta favorirebbe la salute fisica e quella mentale per le influenze positive sul cortisolo, l’ormone dello stress. Anche se a queste ultime ipotesi sembra più difficile credere.

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