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Guida filosofica all'età di mezzo

Guida filosofica all'età di mezzo
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Sì, parliamo proprio del momento in cui, superata la gioventù, ci si guarda indietro con rimpianto e invidia per gli anni in cui si era forti, energici e, secondo il pensiero comune, più felici. Un momento in cui si pensa di aver perso il senso della vita, si ha successo ma senza essere mai soddisfatti, ci si sente privi di direzione mentre ogni cosa sembra essere un impegno pesante e il tempo scorre troppo veloce.

Quando arriva la crisi di mezza età? A cosa è dovuta? Come affrontarla? Secondo un sondaggio inglese, Happiness Works, la crisi di mezza età non arriva a cinquant’anni ma a trentacinque, ed è legata a una condizione lavorativa e al proprio stato sociale. Non si dovrebbe, quindi parlare di crisi di mezza età, ma solo della prima di una serie di crisi successive.

 

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I pareri (discordanti) degli esperti. Perché, allora, queste crisi arrivano sempre prima? Secondo alcuni la ragione è legata al modo in cui i giovani fanno delle scelte, basandosi più sulla ricerca del prestigio che su quella della propria felicità. E solo più tardi, quando ci si rende conto che non sono solo successo e denaro a garantire una vita piena e appagata, che si passa attraverso un momento di illuminazione, che coincide anche con un periodo di crisi.

Periodo che, per un gruppo di ricercatori (Cheng, Powdthavee e Oswald) dell'Università di Melbourne, della LSE, dell'Università di Warwick e dell' Iza di avverrebbe tra i 40 e i 42 anni. La loro indagine, basata su migliaia di questionari raccolti tra persone tra i venti e i settanta anni in Inghilterra, Australia e Germania, evidenzia come la nostra felicità una curva ad U, arrivando nel punto più basso a metà del nostro ciclo di vita, attraversando un periodo di affaticamento seguito poi da una netta ripresa.

 

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La famosa “crisi dell’età di mezzo”, quindi, non coinciderebbe con l’inizio dell’invecchiamento, ma con periodo nei quali entrano in gioco altri variabili, come lavoro, stabilità sociale, reddito, salute, precarietà. Causa della crisi, quindi, non sarebbe l’invecchiamento, ma il crollo delle aspettative e il duro scontro con i problemi della vita. Una situazione aggravata dall’attuale crisi economica, che sta giocando un ruolo negativo sulle generazioni attuali, mettendo a dura prova le aspettative a aumentando il rischio di sperimentare la famosa crisi di mezza età anche in “gioventù”.

Di parere diverso sono però i ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada, secondo i quali non esisterebbe alcuna crisi dell’età di mezzo; anzi, le persone “di mezza età” sono più felici dei giovani. Questo il risultato di uno studio condotto per più di 25 anni (Up, Not Down: The Age Curve in Happiness from Early Adulthood to Midlife in Two Longitudinal Studies) secondo il quale la felicità sarebbe parte di un percorso lineare, che inizia a vent’anni.

 

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Come gestire le crisi. Come gestire allora i momenti di crisi, che siano di mezza età o meno? Una prospettiva interessante è quella esposta in Midlife: a Philosophical Guide (L’Età di Mezzo: una Guida Filosofica), l’ultimo libro di Kieran Setiya, filosofo del Mit, secondo il quale la cosiddetta “crisi di mezza età” non ha nulla a che fare con l’età, ma è legata ad una serie di fattori sociologici ed emotivi. Una condizione che a suo parere va affrontata da una nuova prospettiva, partendo dall’assunto che anche la crisi di mezza età ha i suoi vantaggi. Porta infatti con sé un mix di acutezza, umorismo e franchezza che possono aiutare a vivere più nel presente, godendo del “processo” della vita senza farsi influenzare troppo dalla meta e dalle ansie per il futuro.

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