La spesa media annua è di 81,9 euro

I conti correnti costano di meno Lo dice Bankitalia, ed è sicura

I conti correnti costano di meno Lo dice Bankitalia, ed è sicura
Pubblicato:
Aggiornato:

Secondo l’annuale comunicato della Banca d’Italia relativo all’onerosità dei conti correnti, per quanto riguarda il 2013 i costi di gestione sembrano essere diminuiti. Il resoconto presentato ha un’elevata percentuale di affidabilità: ovviamente non è in discussione la professionalità di Bankitalia, ma la questione è puramente tecnica, dal momento che il conteggio è stato effettuato sui reali addebiti operati sui conti correnti e non sulle previsioni contrattuali degli stessi, col rischio che quest’ultime potrebbero poi non essere corrispondenti alla realtà di fatto.

Quest’ultimo è il caso di numerose altre rilevazioni, che si basano sulle condizioni contrattuali pubblicizzate dalle banche e su una o più ipotesi di utilizzo dei conti da parte di clienti tipo, e i cui risultati sono dunque interamente connessi alla verosimiglianza delle congetture effettuate circa l’utilizzo dei conti correnti rispetto poi all’effettivo comportamento (in termini non solo di versamenti ma anche di singole operazioni su cui gravano, ad esempio, le commissioni) della clientela.

Infine, Bankitalia, a quanto dichiarato, ha appositamente posto particolare cura nel mantenere una certa continuità metodologica tra le successive indagini annuali, in modo da garantire la sostanziale comparabilità dei risultati.

L’indagine è stata condotta su un campione composto da oltre 13.000 clienti, distribuiti su 634 sportelli di 193 banche e 48 dipendenze di BancoPosta, selezionati in modo da conseguire una rappresentatività statistica adeguata per ampiezza, tipologia e area socio-demografica. I risultati indicati nel rapporto sono stati ottenuti utilizzando un sistema di ponderazione apposito, al fine di rapportare le stime campionarie alla popolazione.

I risultati dell’analisi. Nel 2013, la spesa media di gestione dei conti correnti, che include le spese fisse e variabili, si è attestata a 81,9 euro, 7 euro in meno rispetto all’anno precedente, e 8,4 in meno rispetto al 2011. Come detto, in questi numeri sono state considerate le spese e le commissioni effettivamente addebitate al cliente nel corso dell’anno, ma non gli interessi e i costi di gestione su eventuali scoperti del conto corrente e gli oneri fiscali; se si volesse considerare anche questi ultimi elementi, la spesa media salirebbe a 97,1 euro, contro i 103,8 del 2013.

Si sono ridotti gli oneri fissi, tra cui i canoni, e le commissioni applicate sulle operazioni effettuate dalla clientela; anche la diminuita operatività, dettata probabilmente dal momento di crisi economica, ha contribuito alla contrazione della spesa. È stato inoltre rilevato come la media sia stata particolarmente elevata dai conti correnti più datati: e si comprende, visto che più un conto è “anziano” più è possibile che contenga una maggior quantità di risparmi, e quindi che subisca un maggior numero di operazioni.

In questo calo delle spese medie, occorre tenere in considerazione anche le condizioni particolarmente favorevoli che gli istituti bancari hanno messo a disposizione dei propri clienti negli ultimi anni: nel 2013, le commissioni su affidamenti e sconfinamenti sono state portate, per quanto riguarda le prime, a un livello inferiore dello 0,4 percento, mediamente, rispetto ai numeri imposti dalla normativa vigente, mentre per quanto riguarda le seconde, si sono avute ampie fasce di esenzione dal pagamento, con un aumento, tuttavia, delle commissioni in caso di sconfinamenti molto frequenti.

Seguici sui nostri canali