I separatisti dell'Alta Valle Seriana rilanciano: perché non unirsi con la Val di Scalve?
Nuova puntata per l'accesa polemica relativa all'ipotesi di riparametrazione dei confini dell'ente vallare seriano. Migliorati, sindaco di Castione: «Con gli scalvini ci sarebbe miglior sintonia»
di Giambattista Gherardi
(Foto di apertura di linoolmostudio.it)
La possibile (per alcuni auspicata) revisione dei confini della Comunità Montana Valle Seriana avanza a colpi di scena indubbiamente suggestivi, quasi a rivaleggiare con il Leonardo televisivo di Rai Uno, andato in onda nelle ultime settimane. A rilanciare il tema, consapevole di riaccendere il fuoco delle polemiche, è il sindaco di Castione della Presolana, Angelo Migliorati, che con un post sui social divenuto comunicato stampa, mette in evidenza la possibilità per i comuni dell’Alta Valle Seriana di unirsi agli amici scalvini, nel nome della comune vicinanza di qua e di là del Passo della Presolana e di una “montanità” molto più concreta di quella dei comuni della Bassa Valle Seriana.
Migliorati sottolinea il recente intervento del Presidente della Comunità Montana Valle di Scalve e sindaco di Vilminore, Pietro Orrù, che scrive: «Al massimo ci si può sedere attorno a un tavolo con una parte dei Comuni dell'Alta Val Seriana e vedere se si può stare insieme. Perché in effetti la Valle Seriana territorialmente non ha molto senso che abbia al suo interno paesi come Alzano, Ranica, etc. dove non c'è quasi nulla di montano. Noi con Castione e con i Comuni intorno all' altopiano possiamo parlarne, il nostro territorio è pieno di risorse e competenze e se qualcuno si vuole aggregare ben venga».
Parole che hanno il profumo di un balsamo di larice per il sindaco di Castione, che il 3 febbraio, insieme ai colleghi Massimo Morstabilini (Clusone) e Mauro Marinoni (Rovetta) aveva firmato una lettera a tutti i primi cittadini che fanno capo alla comunità Montana Valle Seriana, per ipotizzare una nuova scissione dopo la “fusione a freddo” del 2009. Allora si era decretata l'unione fra l’ente montano che aveva sede ad Albino e quello con sede a Clusone. Qui ora tutto è riunito in un unico ente con 38 Comuni, il più grande d’Italia. Subito erano emerse voci contrastanti rispetto all'ipotesi, con inviti all’unità soprattutto da parte del presidente Giampietro Calegari (sindaco di Gorno) e di Marco Masserini (vicepresidente e storico esponente leghista della Media Valle).
Uno stop alla riparametrazione era arrivato anche dagli uffici di Regione Lombardia a Milano, che avevano indirizzato una lettera ai sindaci di Gandellino e Rovetta, i primi ad approvare in Consiglio comunale ordini del giorno favorevoli alla scissione. «Tutti i comuni appartenenti alla Comunità Montana Valle Seriana sono classificati come totalmente montani», è stata l’affermazione perentoria nero su bianco del Pirellone, per sottolineare come Ranica e Valbondione, Albino e Ardesio possano vantare le stesse peculiarità.
Il sindaco di Castione ora alza la posta e si dichiara favorevole eventualmente a trovare sponda nella Comunità Montana di Scalve. «Sono tante le collaborazioni e gli interessi con gli amici scalvini - scrive Migliorati - ed è interesse di tutti lavorare insieme per uno sviluppo del territorio. Sicuramente sarà più semplice collaborare con gli amici della Valle di Scalve, che non trovare punti di interesse con i Comuni della bassa valle. Ci serve una Comunità Montana omogenea e solidale». Immancabili i tag per i colleghi di Clusone e Rovetta e praticamente certe nuove prese di posizione. Il romanzo continua, e ha sullo sfondo la campagna elettorale che porterà al voto molti Comuni proprio quest’anno (anche Castione), con nuovi equilibri in Comunità Montana. Tutti da scrivere.