Uomini vs animali

I video degli anatroccoli di Treviglio messi in salvo dal "troppo amore" delle persone

Due anatre e i dodici "cuccioli", nati qualche giorno fa e diventati delle star in città, sono stati portati in aperta campagna affinché possano vivere lontani da... noi

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Sono nati proprio nella roggia che attraversa Treviglio, in via Cavallotti, ed erano diventati un po' la "star" della città. Alla fine, però, li si è dovuti salvare... dalle persone. A raccontare questa particolare storia sono stati i colleghi di PrimaTreviglio.

I dodici anatroccoli, insieme alla loro mamma, sono stati recuperati la mattina di ieri, venerdì 26 marzo, dalle guardie zoofile. A metterli in pericolo, paradossalmente, erano la troppa apprensione e le troppe cure non necessarie dei cittadini.

Recuperati dalla roggia

Troppo cibo a disposizione. Troppa attenzione potenzialmente pericolosa. Questa la motivazione con cui il custode delle acque irrigue, le guardie zoofile e la Garante degli animali Sara Resmini hanno recuperato la nidiata che da qualche giorno ormai viveva all’interno della roggia di via Cavallotti.

Bambini e non, in questi giorni, si sono fermati ad ammirarli. Qualcuno però si è innamorato fin troppo dei dodici anatroccoli. Così tanto da lanciare diversi appelli al Comune perché la famigliola venisse aiutata e sostenuta, e dimenticandosi – forse – che si tratta di animali selvatici, naturalmente e istintivamente predisposti alla sopravvivenza.

Troppe cure li hanno messi in pericolo

Di più: qualcuno era preoccupato che «se fosse tornata l’acqua» nel fosso, i piccoli sarebbero stati «spazzati via», finendo all’interno dell’ex mulino Fanzaga che si trova all’inizio della via, dove la roggia s’inabissa sotto il centro storico. Timori ovviamente infondati (gli animali acquatici sanno nuotare...).

Per diversi giorni il Comune non ha (correttamente) fatto niente: trattandosi di animali selvatici, la raccomandazione degli esperti era di non toccarli e di non preoccuparsi troppo della loro sorte, essendo loro in grado di badare a se stessi. Alla fine però è dovuto intervenire.

Davano loro da mangiare panini interi!

Il tam tam di foto e video su WhatsApp, e il passaparola, hanno infatti creato un piccolo, inconsapevole, e involontario “mostro”. È successo che troppi trevigliesi, in questi giorni, abbiano pensato di aiutare le anatre e gli anatroccoli lasciando pezzi di pane (anche pagnotte intere), ma anche altri generi alimentari e persino… carote.

Un pranzetto gradito, ovviamente, ma superfluo. Questi animali, infatti, sopravvivono tranquillamente procacciandosi insetti e gustandosi pezzetti di pane lasciati dai passanti. Briciole, però, non di certo interi sfilatini. Inutile dire che il cartello affisso da un cittadino per scoraggiare questa pratica («Non date da mangiare ai paperini, li uccidete») è stato ignorato. Il troppo amore ha cominciato a diventare un problema per la loro stessa salute.

Ora vivranno liberi in campagna

Per “salvarle” da questa cura esagerata si è quindi dovuto decidere per la via più drastica. Con non poca fatica, armati di reti e coperte, gli animali sono stati recuperati e trasferiti poco distante, in aperta campagna, dove potranno vivere tranquillamente, lontano dal vero pericolo: noi.

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