Identificato l'uomo il cui corpo è stato trovato "mummificato" in un campo a Verdello
Il Dna ha confermato che si tratta di Kabil Lekbir, 44enne marocchino scomparso il 5 agosto da Milano. Ci sono però ancora molte domande
Era stato scoperto per caso da una donna a passeggio con il proprio cane e ora quel corpo ritrovato lo scorso 21 ottobre in un campo a Verdello (in zona via 2 Giugno e De Gasperi) ha un'identità.
Si tratta di Kabil Lekbir, marocchino di 44 anni nato il 28 aprile del 1978 e che mancava dalla sua casa di Milano, zona San Siro, dal 5 agosto scorso.
Come riporta L'Eco di Bergamo, l'autopsia ha confermato quello che già si pensava, perché, solo pochi giorni dopo la strana scoperta, uno stralcio di documento trovato sul cadavere sembrava rimandare proprio al 44enne marocchino. Il fratello si era poi presentato dai Carabinieri per avere più notizie.
Confronto di Dna
Gli esami sono stati condotti partendo proprio da queste considerazioni. Gli inquirenti hanno deciso di procedere confrontando il Dna estrapolato dal corpo durante l'autopsia con un campione genetico appartenente al quarantaquattrenne e recuperato nella sua abitazione milanese. I risultati sono stati positivi.
L'autopsia, inoltre, aveva già rivelato come l'uomo non fosse morto di morte violenta, ma stroncato da un malore. Una informazione importante, dato che, solo pochi giorni prima che una passante lo trovasse, il cadavere era stato involontariamente investito dai mezzi agricoli che avevano mietuto il campo, rendendone così possibile il ritrovamento.
Perché proprio lì
Il mistero sul perché si trovasse lì resta tuttavia ancora da sciogliere. La zona è stata indicata da diversi abitanti come un'area di spaccio, quindi gli inquirenti pensano che l'uomo potesse trovarsi lì per acquistare o spacciare sostanze stupefacenti. In generale, l'uomo avrebbe potuto anche semplicemente scegliere quel luogo come giaciglio o punto dove ripararsi dalla calura che la scorsa estate è stata spesso tremenda.