Dopo il successo in Copa America

Il Bologna e la Roma su Pinilla? Niente di vero sulle trattative

Il Bologna e la Roma su Pinilla? Niente di vero sulle trattative
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Mentre i compagni si allenano sotto il sole di Rovetta infilando ripetute in salita e restando sul campo dalle tre alle quattro ore al giorno, Mauricio Pinilla si gode gli ultimi giorni di vacanza a Miami, dopo essere stato con la famiglia a Puerto Aventuras, in Messico. Il centravanti cileno, come sempre, sta tenendo aggiornati i suoi followers su Twitter e si prepara a tornare a Bergamo per iniziare il lavoro con l’Atalanta.

Voci infondate, resterà nerazzurro. Nelle scorse ore, sono rimbalzate sul web notizie abbastanza fantasiose sul futuro del numero 51 dell’Atalanta. Qualcuno si è già sbilanciato parecchio scrivendo, il 17 luglio, che il futuro di Pinilla non sarà alla Dea perché il Bologna e la Roma sarebbero sulle sue tracce. Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: ad oggi, non c’è nessuna trattativa aperta con felsinei e giallorossi per il giocatore. Anzi, per essere ancora più precisi dobbiamo sottolineare come l’Atalanta non ha avuto nessuna richiesta di nessun tipo (né ufficiale né un semplice sondaggio) per Pinilla.

 

C

 

L'ultima stagione a Bergamo. Il ragionamento è molto semplice: il giocatore piace, è nazionale cileno e nello scorso campionato a Bergamo si è rilanciato con alcuni gol tanto belli quanto importanti. È normale che una squadra come il Bologna lo ritenga interessante, è invece decisamente poco credibile che la Roma lo punti seriamente come alternativa a Dzeko quando il direttore sportivo Sabatini fatica a piazzare Doumbia e Destro.

Basta un po’ di logica. In questo periodo, è facile trovare sui giornali notizie ad effetto e nomi buttati in piazza per tenere vivo l’interesse dei lettori. Proviamo, tuttavia, a ragionare un attimo. Avete notato che sui media che hanno riportato la notizia non si parla di quanto varrebbe Pinilla? Qualcuno ha scritto quanto vuole l’Atalanta per il suo giocatore? Se per Denis, la richiesta sarebbe di circa 4 milioni, Pinilla, che è più giovane di due anni, quanto può valere?

 

A

 

La Dea lo cederebbe? Una delle squadre interessate sarebbe il Bologna. Può essere, quando in avanti hai Acquafresca, Mancosu e Bianchi come centravanti è normale che piaccia il cileno dell’Atalanta. Ma il presidente Antonio Percassi avallerebbe mai una cessione di Pinilla ad una diretta concorrente? Lui che lo ha dichiarato incedibile e che è pienamente consapevole che se cedesse il sudamericano al Bologna dovrebbe comunque prendere un altro centravanti di quel livello per evitare rischi, farebbe una simile operazione? Poniamo che l’alternativa fosse Belotti: oggi, chi scambierebbe Belotti con Pinilla? Pochi, forse. A ciò si aggiungono le parole che Sartori ha rilasciato all’Eco di Bergamo proprio oggi: «Uno scenario del genere è assolutamente impossibile: Pinilla è un punto fermo dell’Atalanta 2015-16».

La Roma punta più in alto. Con tutto il rispetto per Mauricio Pinilla, non è pensabile che la Roma cerchi lui per il reparto offensivo. Certo, in maglia giallorossa gioca Nainggolan che è molto amico del cileno, ma la Roma 6-8 milioni li spende per Belotti, non per Pinilla: si chiamano investimenti. E poi perché il giocatore nerazzurro dovrebbe andare a fare panchina a Roma quando ha sempre dichiarato che vuole sentirsi importante in campo e il suo obiettivo è giocare con continuità? Per soldi? A Bergamo il contratto è fino al 2017 per una cifra di circa 1 milione l’anno, difficile pensare che su di lui una squadra come la Roma investa grosse cifre, sia per l’Atalanta che per l’ingaggio. Tra l’altro, la famiglia si trova benissimo a Bergamo e per i sudamericani il parere dei parenti più stretti è sempre determinante.

 

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Nomi ad effetto? No, operazioni da Atalanta. Chiudiamo con un paio di considerazioni per aiutare chi legge a capire meglio come funziona il mercato. «Colpo Carpi, preso Wallace del Chelsea», è stato uno dei titoli apparsi nei giorni scorsi sui media. Letta così, verrebbe da pensare: caspita, il Carpi ha preso un giocatore di Mourinho. Approfondendo, si capisce subito che l’esterno brasiliano non ha mai giocato con la maglia dei Blues e nell’ultimo campionato ha collezionato 18 presenze nel Vitesse, in Olanda. Perché, allora, sarebbe un gran colpo lui (classe 1994) e non, ad esempio, un giocatore del 1991 come De Roon che viene dallo stesso campionato, era capitano, ha disputato 32 partite ed è costato alla Dea 1,3 milioni, cioè meno del portiere Colombi venduto al Cagliari l’anno scorso?

La scelta di Andrea Conti. Il terzino della Fiorentina Bittante è passato all’Empoli, quello del Bari Sabelli sembra sulla via di Firenze ma ci sono anche altre squadre interessate. «Ma come, li voleva l’Atalanta e li prendono altri?» è il commento più diffuso tra i tifosi. Letta così, una simile presa di posizione può sembrare anche logica. Dall'altra parte, però, c'è l’Atalanta che terrà in ritiro il giovane terzino Andrea Conti (classe 1994, prodotto del vivaio) fino alla fine di luglio e non solo per una settimana. Forse Reja vuole conoscere meglio il ragazzo, perché il dopo Zappacosta possa iniziare con un altro giovane “made in Zingonia”? Con Masiello, Raimondi, Bellini e Benalouane che possono coprire eventuali emergenze, i dirigenti orobici si stanno concentrando sulle valutazioni al centro della difesa. E tanti nomi ad effetto nascono ogni giorno sui giornali e finiscono subito nel dimenticatoio. Ledesma docet.

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