«Ci sono dei rischi»

Il Codacons invia una diffida in Provincia per stoppare l'installazione dei ripetitori 5G

La decisione dopo che lo scorso 5 maggio il sindaco di Bianzano, Nerella Zenoni, aveva bloccato l'installazione delle antenne sul territorio comunale

Il Codacons invia una diffida in Provincia per stoppare l'installazione dei ripetitori 5G
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Dopo la decisione del sindaco Nerella Zenoni di vietarne l’installazione a Bianzano, adesso anche il Codacons dichiara guerra alla tecnologia 5G. L’associazione dei consumatori ha fatto sapere che invierà oggi (lunedì 25 maggio) una diffida alla Provincia di Bergamo nella quale si chiede di negare la collocazione di ripetitori 5G sul territorio fin tanto che non vi saranno evidenze scientifiche riguardo l'assenza di pericoli per la salute dei cittadini.

«Allo stato attuale le evidenze scientifiche non sono in grado di assicurare con assoluta certezza l’assenza di rischi per i cittadini sul fronte sanitario», sottolinea il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli. Tuttavia è bene specificare che al momento non esistono evidenze neanche sul versante opposto. Ossia, che l’utilizzo di questa tecnologia comporti rischi effettivi per la nostra salute.

Ciononostante «in tali situazioni si applica il principio di precauzione – prosegue Donzelli - che pone come interesse primario la tutela della popolazione, anche perché i sindaci sarebbero i primi soggetti chiamati a rispondere di eventuali danni prodotti da strutture tecnologiche autorizzate dalle amministrazioni».

La tecnologia 5G si basa su microonde e radiofrequenze più elevate rispetto agli standard precedenti. Ciò consente di trasferire maggiore energia ai mezzi a fronte di una minore penetrazione nelle strutture solide e, per questa ragione, è necessario installare un maggior numero di ripetitori.

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