Il ruolo di Ncd

Il dibattito sulla legittima difesa e come potrebbe cambiare la legge

Il dibattito sulla legittima difesa e come potrebbe cambiare la legge
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Il tema che maggiormente sta animando la vita parlamentare di questi giorni riguarda la modifica delle norme che regolano la legittima difesa. Che, come noto, è la facoltà di difendersi di un soggetto nel caso in cui stia subendo un'aggressione, alla propria persona o al proprio patrimonio, senza incorrere in sanzioni di alcun tipo. L'intenzione tanto del Governo quanto delle opposizioni è operare una piccola riforma della disciplina, in modo da renderla il più chiara possibile. Ma lo scontro politico si è accesso negli ultimi giorni, specie quando ieri, giovedì 21 aprile, il progetto di modifica è stato rimandato in Commissione giustizia per mancanza di unità di consenso sui cambiamenti da apportare. Sul banco, due schieramenti: da un lato il Pd e dall'altro la Lega, con Ncd a fare da ago della bilancia.

La disciplina attuale. La legittima difesa è regolata dall'articolo 52 del Codice penale, il quale recita: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa”. In parole povere, ci si può difendere in qualsiasi modo, purché non si vada oltre il limite delle circostanze in atto (se ricevo uno schiaffo, non posso rispondere sparando). Come si può facilmente intuire, è una norma che lascia amplissimo margine di discrezione al giudice, a cui tocca il compito di stabilire se effettivamente il comportamento difensivo è o meno commisurato all'offesa in atto. É sempre stato, dunque, argomento dibattutissimo e su cui non è mai stato possibile strutturare una comunità di vedute giurisprudenziali, ed ecco perché, saggiamente, si è deciso di riprendere in mano il testo legislativo affinché sia la stessa legge a determinare i criteri con cui valutare i singoli casi.

 

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La proposta della Lega. Il Carroccio ha avanzato un'ipotesi di modifica che intervenga direttamente sull'articolo 52, concedendo maggiori tutele a chi subisce l'offesa. Si tratterebbe di un intervento teso a concedere la massima facoltà di azione, finanche l'utilizzo di armi di fuoco, nel caso in cui l'aggressione sia orientata alla propria persona o a quella dei propri famigliari, non nel caso in cui invece a subire l'offesa sia il patrimonio. Ovvero, se qualcuno mette in pericolo la vita mia o dei miei famigliari potrò anche sparargli, se invece mi sta rubando qualcosa, no. Deve esistere, secondo la Lega, “una presunzione assoluta di legittima difesa”, per cui non esiste né aggressione né reato se la vittima difende la sua incolumità e il bene della vita. Solo in questo modo, per il partito di Salvini, si supera l'eccesso colposo di legittima difesa, oggi causa di molte polemiche e di processi.

E quella del Pd. Il Partito democratico, invece, vorrebbe non toccare l'articolo 52 e intervenire invece sul 59, che riguarda le “circostanze non conosciute o erroneamente supposte”. Si vorrebbe, in questo caso, escludere la colpa dell'agente se l'errore riferito alla situazione di pericolo e ai limiti imposti è conseguenza di un grave turbamento psichico ed è causato, volontariamente o colposamente, dalla persona contro cui è diretto il fatto. In parole povere: non viene considerato illecito una reazione, anche se sproporzionata, nel caso in cui chi si sta difendendo non sia pienamente in sé a causa della paura e del rischio che lui, o i propri famigliari, stanno correndo.

 

Legittima difesa:Camera,ok rinvio testo in commissione

 

La querelle politica. Il testo del Pd, arrivato ieri alla Camera per essere votato, è stato come detto rimandato in Commissione giustizia per un ulteriore dibattito, poiché non ci sarebbero stati i numeri sufficienti per la sua approvazione. Questo perché Ncd, alleato di governo, ritiene la modifica da parte del Pd eccessivamente blanda e poco incisiva, richiedendo dunque una revisione più marcata delle norme. La Lega, da parte sua, si è detta contraria al rinvio in Commissione, poiché in ogni caso il Pd ha già fatto sapere di non intendere mettere mano alla disciplina tanto incisivamente quanto vorrebbe il Carroccio. L'ipotesi più probabile è che il testo proposto dal Pd venga reso un poco più rigido e delineato in modo da accontentare Ncd e poterlo votare in tranquillità alla Camera.

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