Il garbato scontro tra commercianti sugli spazi estivi di Città Alta
Manca poco all'inizio della stagione estiva a Bergamo. Mentre alla Trucca già da un paio di settimane ha aperto i battenti lo spazio estivo gestito dal 30 & Lode Cafè di via dei Caniana, con l'inizio di giugno apriranno i battenti anche il Cocolele Green Village al Parco Goisis e, soprattutto, gli attesissimi spazi estivi allestiti sugli Spalti di Città Alta. Tra questi anche Borgo Sant’Agostino 2016, ovvero lo Spalto che, per il terzo anno, è stato dato in gestione a una congregazione di attività di Città Alta che nell'estate del 2014 hanno per la prima volta unito le forze per offrire agli avventori divertimento e prodotti di qualità.
Ma c'è chi, proprio al di là delle Mura, non è proprio contento di tutto questo. Stiamo parlando di Paolo Chiari, titolare del ristorante Lalimentari - La Cantina dei Sapori di via Tassis, che nei giorni scorsi ha scritto una mail a tutti i colleghi esercenti e commercianti del Borgo Antico. Missiva virtuale nella quale critica, pacatamente ma con una posizione molto netta, la gestione degli Spalti estivi lungo le Mura. «C’è sicuramente qualche cosa che “non fa bene” a Città Alta nella concessione degli spazi estivi e come vengono sfruttati» scrive Chiari. A suo parere, infatti, la presenza di chiringuiti, ristoranti a cielo aperto e veri e proprio palchi al delimitare di Città Alta portano via gente dalla Corsarola e le altre vie del Borgo Antico, creando dunque un bel problema alle attività che non hanno la possibilità di trasferire armi e bagagli sugli Spalti nei mesi estivi.
Chiari parte dalla premessa che Città Alta ha potenzialità enormi di sviluppo anche per il futuro e che si sta facendo un ottimo lavoro per riportare la vita lassù. Sottolinea che «siamo fortunati, ma la fortuna non va sfidata». Ciò detto, dunque, «se vogliamo crescere, mettiamo da parte le rivalità e vediamo di agire con cose che si svolgano esclusivamente qui». È evidente che spazi estivi come quelli che ogni estate riempiono le serate lungo le Mura siano una cosa positiva, per Bergamo in generale e per Città Alta nello specifico, ma secondo Chiari nel caso di Sant’Agostino il dilungarsi dell'attività per mesi e alcune criticità che viene a creare in chiave viabilistica, produce come risultato lo «spostamento dell’interesse dalla Città Alta al parco, con “svuotamento” di appeal e cambio di abitudini da parte dei nostri clienti». Nella sua visione, infatti, Sant’Agostino dovrebbe essere usato come mezzo di promozione, quindi con una durata massima di un mese, e non un'alternativa a tutti gli effetti delle altre attività lungo la Corsarola e dintorni. Chiari chiude la mail scrivendo: «Un uso “smodato” degli spalti intorno a Bergamo Alta non ci fa e non ci farà bene e non accetto fin da ora l’idea di dovermene pentire in futuro, vorrebbe dire aver fallito. Vorrei fare qualcosa adesso riportando la gente alla sera a passeggiare per le strade del Borgo come era in passato».
Una critica che, per quanto garbata, non ha certo fatto piacere a chi, invece, agli Spalti estivi ha sempre creduto. Tra questi, sopra tutti, Roberto Amaddeo, titolare del ristorante pizzeria Da Mimmo e delegato di Palazzo Frizzoni per Città Alta. Dalle pagine del Corriere della Sera Bergamo, Amaddeo ha voluto replicare a «Paolo, che è uno di noi», spiegando: «I bandi del Comune hanno una durata fissa da giugno a settembre e se non ci fossero gli esercenti di Città Alta sarebbero appannaggio di altri operatori. La scorsa estate la gente ha frequentato sia gli spalti sia i locali nel borgo, in virtù di una diversa offerta che accontenta tipologie di pubblico diverse. La srl che 16 operatori stanno costituendo per il Borgo Sant’Agostino è un esempio associativo virtuoso, con meno rischi e più vantaggi per chi partecipa. Senza dimenticare che i 9mila euro di utile della scorsa stagione hanno finanziato iniziative nel borgo. Da Milluminodimeno, al Casoncello Street, dalla Donizetti Night alla Piazza Verde: le iniziative qui non mancano mai». Una verità innegabile. Chi ha dunque ragione? Forse, come spesso succede, la verità sta nel mezzo ed entrambe le parti hanno un po' di ragione. È vero, ad esempio, che nei mesi più caldi le tante iniziative che durante l'anno animano Città Alta si trasferiscono negli spazi estivi comunali. Ma è anche vero che l'appeal degli Spalti sulla Mura porta tantissima gente sulla Corsarola e negli altri vicoli dell'area. La speranza è che si possa trovare un punto d'incontro tra le due posizioni, perché a guadagnarci sarebbe tutta la città.