Sciolto il Governo dall'esercito

Burkina Faso: un golpe prevedibile

Burkina Faso: un golpe prevedibile
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Golpe militare in Burkina Faso, alla vigilia delle elezioni, le più attese dopo la destituzione di Blaise Compaoré, al potere per 27 anni. È il secondo in meno di un anno. Il 16 settembre, alcuni militari della Guardia presidenziale hanno fatto irruzione nella sala dove si stava tenendo il Consiglio dei Ministri del Paese africano, e hanno preso in ostaggio i vertici dello Stato. Il premier Yacouba Isaac Zida e il presidente del governo di transizione Michel Kafando, ai quali era stata ceduto il controllo del Paese da Compaoré 12 mesi fa, sono stati trattenuti all'interno del palazzo del governo e poi portati in un campo militare della capitale Ougadougou. Giovedì 17 settembre l’esercito ha annunciato alla televisione e alla radio nazionali di avere preso il controllo del Paese e di avere sciolto il governo. Oggi a capo della nuova giunta militare c‘è il generale Gilbert Diendéré, fedele all’ex presidente Compaoré.

La causa scatenante. La causa scatenante che ha portato all’azione dei militari è stata la proposta avanzata dalla Commissione per la riconciliazione nazionale di sciogliere la Guardia che, in passato, si sarebbe macchiata di violenze. Una denuncia supportata anche da Amnesty International, che ha accusato l'armata di uso eccessivo e letale della forza durante le manifestazioni che avevano portato alla caduta del presidente Compaoré. Del resto in Burkina Faso sono in molti a chiedere che venga modificato lo statuto di tale corpo armato, la sua missione e la sua localizzazione all’interno del palazzo presidenziale, dal momento che gli uomini che la compongono sono accusati di essere autori di assassini politici.

Manifestazioni represse con la forza. La popolazione ha manifestato contro la detenzione di Zida e Kafando, ma i soldati della Guardia Presidenziale hanno aperto il fuoco sui manifestanti per disperdere la folla. Il portavoce Mamadou Bamba ha dichiarato che nel Paese è stato instaurato il coprifuoco dalle ore 19 alle 6 su tutto il territorio nazionale e che le frontiere terrestri e aeree del Burkina Faso sono state chiuse fino a nuovo ordine.

Burkina Faso Coup
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In this frame taken from RTB television, Lieutenant Colonel Mamadou Bamba, Presidential Security Regiment (RSP) spokesperson speaks on national television in Burkina Faso, Thursday Sept. 17, 2015. Burkina Faso's military took to the airwaves Thursday to declare it now controls the West African country, confirming that a coup has taken place just weeks before elections. (RTB via AP)

Burkina Faso Coup
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Smoke rises as Burkina Faso troops, in back, clear debris from a road as people protest in the area against the recent coup in the city of Ouagadougou, Burkina Faso, Friday, Sept. 18, 2015. Burkina Faso's military on Friday released the country's interim president who was detained during a coup that dissolved his government. The prime minister remained under house arrest. (AP Photo/Theo Renaut)

Yacouba Isaac Zida
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FILE - In this Nov. 4, 2014 file photo, Burkina Faso Prime Minister Lt. Col. Yacouba Isaac Zida , center, leaves a government building after meeting with political leaders in Ouagadougou, Burkina Faso. Soldiers detained Burkina Faso’s transitional president and prime minister Wednesday, Sept. 16, 2015, raising fears of a coup just weeks before the country was to hold an election to replace its longtime leader who was ousted in a popular uprising late last year. (AP Photo/Theo Renaut,File)

Burkina Faso Coup
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People protesting against the recent coup in the street as they walk among the burnt remains of tires in the city of Ouagadougou, Burkina Faso, Thursday, Sept. 17, 2015. While gunfire rang out in the streets, Burkina Faso’s military took to the airwaves Thursday to declare it now controls the West African country, confirming that a coup had taken place just weeks before elections. (AP Photo/Theo Renaut)

Burkina Faso Coup
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A young boy carrying a wooden stick as tiers burn, in background, as he and others protest against a recent coup in the street of Ouagadougou, Burkina Faso, Thursday, Sept. 17, 2015. While gunfire rang out in the streets, Burkina Faso’s military took to the airwaves Thursday to declare it now controls the West African country, confirming that a coup had taken place just weeks before elections. (AP Photo/Theo Renaut)

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People protesting against a recent coup in the street of Ouagadougou, Burkina Faso, Thursday, Sept. 17, 2015. While gunfire rang out in the streets, Burkina Faso’s military took to the airwaves Thursday to declare it now controls the West African country, confirming that a coup had taken place just weeks before elections. (AP Photo/Theo Renaut)

Burkina Faso Coup
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Burkina Faso protestors take to the streets in the city of Ouagadougou, Burkina Faso, Thursday, Sept. 17, 2015. While gunfire rang out in the streets, Burkina Faso’s military took to the airwaves Thursday to declare it now controls the West African country, confirming that a coup had taken place just weeks before elections. (AP Photo/Theo Renaut)

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A Burkina Faso protestor holds a loaded slingshot as others gesture, in the city of Ouagadougou, Burkina Faso, Thursday, Sept. 17, 2015. While gunfire rang out in the streets, Burkina Faso’s military took to the airwaves Thursday to declare it now controls the West African country, confirming that a coup had taken place just weeks before elections. (AP Photo/Theo Renaut)

Il Burkina Faso. Il Burkina Faso è uno stato dell’Africa senza sbocco sul mare. Ha 16 milioni e mezzo di abitanti ed è uno dei Paesi più poveri del continente e la sua storia è stata costellata dai colpi di stato da quando ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1960. Uno stato piccolo e popoloso, che fino al 1984 è stato sotto l’egemonia del partito di Blaise Compaoré, diventato presidente nel 1987 dopo l’omicidio del presidente Thomas Sankara, di cui era il braccio destro. Un potere conservato fino al 31 ottobre del 2014, quando violente proteste di piazza lo hanno costretto alle dimissioni. La rivolta è stata scatenata dal tentativo di Compaoré di imporre una modifica costituzionale per estendere il suo mandato oltre il termine previsto per la fine del 2015. Dopo un periodo transitorio, la Presidenza è stata assunta dall’ex diplomatico Michel Kafando, che aveva il compito di guidare il Paese verso le elezioni presidenziali, viste come la possibilità di liberare il Burkina Faso dalla guida militare.

Chi sono i militari della RSP. La Guardia Presidenziale, (Régiment de Sécurité Présidentielle, RSP) ha regnato sul Paese per 25 anni rappresentando l’élite della sicurezza di Compaoré, essendo composta da circa 1200/1300 uomini ben armati e addestrati, mentre il resto dell’esercito è stato lasciato praticamente disarmato da Compaoré che non si fidava dei militari ordinari.

Processo democratico non gradito. Le cose sono piuttosto complicate e alla base del golpe non c’è solo il risentimento della Guardia presidenziale nei confronti della decisione della Commissione per la riconciliazione nazionale. La motivazione che sta alla radice profonda del golpe è il tentativo di bloccare il processo di transizione democratica in corso nel Paese. Gli schieramenti in campo in vista delle elezioni, fino al giorno prima del golpe, vedevano in pole position l’ex delfino di Compaoré Roch Marc Christian Kaboré, leader del Movimento per il popolo e il progresso (Mpp), politico navigato, ex-primo ministro e presidente dell’Assemblea generale sotto l’ex presidente. Sul fronte opposto c’era il moderato economista Zèphirin Diabré, che piace alla Comunità internazionale e che ha elargito generosi fondi per finanziare lo svolgimento di queste elezioni.

Gli ineleggibili. Ma lo scorso mese di agosto 22 politici, tra cui molti esponenti del vecchio regime, avevano presentato le proprie candidature per le elezioni presidenziali che si sarebbero dovute tenere l’11 ottobre. A fine agosto il Consiglio costituzionale, nel rispetto della nuova legge elettorale, ha annullato le candidature presentate da funzionari del passato regime. Inoltre sono stati dichiarati ineleggibili circa quaranta funzionari ed ex sostenitori del regime di Blaise Compaoré, che quindi non avrebbero potuto candidarsi alle elezioni legislative che si sarebbero dovute tenere in concomitanza con le presidenziali. Una decisione che come era prevedibile è stata mal digerita dagli esclusi, da sempre sostenitori della Guardia presidenziale, che è sempre stata l’emanazione di Compaoré. Il primo atto di coloro che hanno preso il potere nel Paese è stato quello di annullare le elezioni perché «poco inclusive».

La voce della Chiesa locale: golpe prevedibile. Fonti della Chiesa locale hanno dichiarato all’agenzia Fides che il golpe era prevedibile, perché la Guardia Presidenziale rappresentava una sorta di spada di Damocle sulla vita politica del Paese, e dietro a essa ci sono molti dei candidati definiti ineleggibili. Quasi tutti personaggi vicini a Compaoré che dopo il colpo di stato del 2014 hanno perso i loro privilegi. Inoltre la prevedibilità degli episodi di ieri risiede anche nel fatto che il clima nel Paese già da mesi non era dei migliori. Tra il primo ministro Isaac Zida (lui stesso inquadrato dentro la Rsp) e la Guardia presidenziale i rapporti erano tesissimi, basati su denunce di complotti, richieste di dimissioni e polemiche. Il rischio di destabilizzazione del periodo di transizione per portare il Paese alle elezioni del dopo Compaoré è diventato realtà. Quello che ora è imprevedibile è la piega che prenderà questo golpe.

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