Il governatore ligure Giovanni Toti ai domiciliari: indagati anche i gemelli Testa di Boltiere
Il presidente accusato di corruzione elettorale, ma in mezzo ci sono finiti anche amministratori e imprenditori. I due bergamaschi avrebbero promesso posti di lavoro e alloggi in cambio di voti a sostegno della lista di Toti
Ci sono anche due bergamaschi, fratelli gemelli, coinvolti nell'inchiesta che ha portato stamattina (martedì 7 maggio) agli arresti domiciliari per corruzione del presidente della Liguria, Giovanni Toti. Si tratta di Arturo Angelo e Italo Maurizio Testa, residenti a Boltiere, che avrebbero fatto da collegamento con la criminalità organizzata.
Accusati di corruzione elettorale
In particolare, sarebbero stati identificati come membri della comunità riesina di Genova e accusati del reato di corruzione elettorale, aggravato perché commesso per i magistrati al fine di agevolare l'associazione mafiosa di Cosa Nostra. Nello specifico, il clan Cammarata di Riesi in Sicilia, con interessi anche a Genova. Reato di cui è accusato anche Venanzio Maurici, con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Entrambi i soggetti bergamaschi sono stati raggiunti da un provvedimento di arresti domiciliari nella loro abitazione.
In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020, i gemelli sono accusati nello specifico di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della lista.
Gli altri indagati
Oltre al governatore ligure e ai due abitanti della nostra provincia, è ai domiciliari anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, con l'accusa di corruzione elettorale e corruzione per l'esercizio della funzione. Stessa misura anche per Aldo Spinelli, terminalista genovese. In carcere invece l'ex presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren. Secondo l'inchiesta, l'imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori, come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse.
Indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga Spa. Per lui divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale con l'accusa di corruzione. Stesso provvedimento per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell'ambito del porto genovese, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del porto.
Le accuse a Toti
Quali sono però le accuse specifiche nei confronti di Toti? La Procura gli contesta di avere accettato da Aldo e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni : quelli di «trovare una soluzione» per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell'Olmo da «libera» a «privata»; agevolare l'iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell'Olmo di interesse di Aldo e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali.
Ma anche velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent'anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova Srl (controllata al 55 per cento dalla Spinelli) pendente innanzi al Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2 dicembre 2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente il 7 giugno 2022 e il 19 dicembre 2022); assegnare a Spinelli un'area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (Aspi) e agevolare l'imprenditore nella pratica del «tombamento» di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione il 29 luglio 2022).
Capita sempre prima delle elezioni e poi dopo qualche anno arriva il non luogo a procedere