Tra milioni di stelle

Il messaggio degli alunni agli astronauti della stazione spaziale: «Saluti da Osio Sotto!»

Guidati dal professore Paolo Dosso, nove ragazzi hanno scritto un programma per comunicare con la stazione spaziale. Il docente: «Sono riusciti a portare a termine il progetto nel momento centrale dell’epidemia, a distanza»

Il messaggio degli alunni agli astronauti della stazione spaziale: «Saluti da Osio Sotto!»
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di Marta Belotti

Il nome di Osio Sotto si è diffuso nello spazio e il merito è tutto di un pugno di ragazzi dell’Istituto comprensivo del paese. Sotto la guida del professore Paolo Dosso, docente di tecnologia, nove ragazzi, divisi in team di tre persone, hanno scritto un semplice programma per mostrare un messaggio agli astronauti a bordo della stazione spaziale. I ragazzi, alcuni di seconda altri di terza media, hanno usato Python. Python è un linguaggio di programmazione vero e proprio, ben diverso dalle consuete piattaforme online per coding educativo.

«Il progetto si chiama “Astro Pi missione zero” ed è stato promosso dall'Agenzia Spaziale Europea» spiega il professore, docente da cinque anni all'istituto di Osio. Aggiunge con soddisfazione: «L’aspetto straordinario e significativo è che i ragazzi sono riusciti a portarlo a termine entro il 20 marzo, momento centrale dell’epidemia. Prima della sospensione delle attività in presenza, l’idea era quella di tenere il programma con incontri pomeridiani. I ragazzi, che si sono iscritti per interesse, avrebbero dovuto lavorare insieme e a contatto. Tuttavia, l’emergenza e la conseguente didattica a distanza ci ha costretto a lavorare da casa. Inizialmente, ho pensato che sarebbe stato difficile, invece l’entusiasmo e la determinazione dei ragazzi sono stati straordinari. Hanno lavorato a distanza su un progetto per nulla semplice da spiegare, comprendere e realizzare anche in presenza. Si sono impegnati molto e con tanta grinta».

L’articolo completo e altre notizie su Osio Sotto a pagina 51 del PrimaBergamo in edicola fino al 23 luglio, oppure sull’edizione digitale QUI.

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