Il mistero del cadavere trovato nell'Adda a Fara: l'identità resta ancora sconosciuta
A rivenire il cadavere è stato il personale della diga di Sant'Anna domenica pomeriggio. Apparentemente di un uomo sulla quarantina, l'avanzato stato di decomposizione fa pensare che fosse in acqua da diverso tempo

È un giallo quello che si trovano a dover risolvere gli inquirenti. Il cadavere dell'uomo rinvenuto domenica 21 giugno nell'Adda dal personale dell’azienda che gestisce la diga di Sant’Anna a Fara Gera d'Adda, infatti, resta ancora senza nome.
L'avanzato stato di decomposizione della salma lascia presupporre che il corpo fosse in acqua da diverso tempo, come racconta PrimaTreviglio. Di un uomo apparentemente sulla quarantina, servirà l'autopsia, in programma oggi (23 giugno) all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, per saperne qualcosa di più. È probabile che l’uomo si trovasse in acqua da settimane, cosa che rende difficile, senza un esame approfondito, risalire anche semplicemente all’etnia della vittima. Al vaglio degli inquirenti, ovviamente, ci sono le segnalazioni di scomparsa delle ultime settimane nell’intera area fluviale.
Si tratta del terzo cadavere rinvenuto in un fiume in Bergamasca negli ultimi giorni: prima la tragedia di Angelo Belluscio, barista di Calusco morto sabato nell'Adda mentre salvava la figlia di 10 anni dall'annegamento, poi Bernardo Venier, 62enne di Redona, deceduto ieri nelle acque del Brembo in territorio di Curno.