E Vienna vuol chiudere il Brennero

Il paradosso: sono più i migranti dall'Austria all'Italia che viceversa

Il paradosso: sono più i migranti dall'Austria all'Italia che viceversa
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Alla fine il problema potrebbe essere l’opposto di quanto si teme. Perché al Brennero, stando ai dati ufficiali, sono più i migranti che dall’Austria arrivano in Italia che non viceversa. Come spiega il Corriere della Sera, dal Brennero e dal valico del Tarvisio sono entrate in Italia più persone di quante non ne siano uscite: «Nel 2015 sono state 3.143 le persone che hanno varcato il confine mentre nei primi quattro mesi del 2016, vale a dire da quando è cominciata la "campagna" di Vienna, sono 2.051». Il 65% in più rispetto all’intero anno passato. Sono per lo più pachistani e afghani, i quali non hanno il diritto automatico a vedersi riconosciuto lo status di rifugiati.

I dettagli sul muro. Sta di fatto, però, che le misure di rigidità più volte annunciate stanno per essere messe in pratica. I dettagli sul Muro che dovrebbe separare il confine del Brennero sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal capo della polizia tirolese Helmut Tomac: 370 metri di recinzione, un’altezza di quattro metri, niente filo spinato, ma solo una rete metallica, e 250 poliziotti schierati e militari dell’esercito pronti ad ogni evenienza. In più, controlli su auto e treni. Il traffico su strada si troverà a fare i conti con un limite di velocità di 30 km orari, e tir e auto verranno controllati su quattro corsie, due ciascuno. Ma la circolazione, assicura la polizia austriaca, non subirà rallentamenti perché ogni mezzo sospetto verrà deviato in una apposita zona di controllo. I lavori per la costruzione del Muro, però, non sono ancora cominciati e Tomac sostiene che l’allestimento dipende dall'Italia. Per il momento verrà montata solo la struttura, mentre la rete vera e propria verrà tirata solo in caso di necessità.

 

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Regole più dure per l’asilo. In Austria, fanno sapere da Vienna, può estrare solo chi ne ha diritto, e per il 2016 il tetto massimo di richieste di asilo è stato fissato in 37.500. Per questo motivo al di là del valico del Brennero non ci sarà nessun centro di accoglienza. I richiedenti asilo saranno immediatamente identificati, registrati e portati a Innsbruck, mentre l'Italia dovrà farsi carico dell'assistenza degli altri. Intanto il Parlamento austriaco ha approvato una legge che inasprisce il diritto d'asilo, prevedendo la dichiarazione di stato d'emergenza quando l'ordine pubblico e la difesa della sicurezza non possono essere più garantite a causa di un alto flusso di profughi. In questo caso, a nessun migrante verrà più permesso l'ingresso, le richieste di asilo possono essere rifiutate ai confini e i profughi rispediti in Paesi confinanti considerati sicuri. Stando a quanto riporta il quotidiano Tiroler Tageszeitung, i controlli serrati inizieranno al più tardi dal primo giorno di giugno, mese in cui si prevedono circa 500 arrivi al giorno. Dato che i migranti arrivano per lo più in treno, Vienna chiede che la polizia austriaca sia autorizzata a salire sui treni già in territorio italiano per compiere le operazioni di controllo, ma se questo non dovesse essere possibile la frontiera sarà blindata e tutti i treni verranno fermati a Steinach, subito oltrepassato il confine.

>>>ANSA/SCONTRO UE-AUSTRIA SUL BRENNERO, 'BARRIERA NON E' SOLUZIONE'
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Il valico del Brennero, dove le autorit?? austriache vogliono edificare la nuova barriera antiemigranti, 12 aprile 2016. ANSA/IRIS GARAVELLI

Activist attend a rally against border control between Austria and Italy
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epa05242241 People demonstrate against the Austrian government's planned reintroduction of border controls at the Brennerpass, Austria, 03 April 2016. Austrian and Tyrolean authorities announced they will reinstate border controls along Austrian's border crossings with Italy in order to stem the influx of migrants. EPA/JAN HETFLEISCH

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Pesanti critiche. Uno schiaffo a Schengen e all’Europa unita, insomma, che non piace all’Italia. Il premier Matteo Renzi, bocciando la linea dura di Vienna, ha dichiarato: «L'ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro». Gli fa eco il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il quale ha ribadito che «la chiusura di confini all'interno dello spazio Schengen non può essere decisa da singoli Stati» e ha precisato: «confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi. E che l'Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi». Dello stesso avviso anche il ministro di Trasporti e Infrastrutture Graziano Delrio, che ha precisato: «Chiudere il valico del Brennero non solo è un danno economico, ma anche un danno enorme al progetto dell'Europa». A Roma oggi è in programma un vertice bilaterale tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il suo collega austriaco Wolfgang Sobotka, durante il quale l’Italia, stando a quanto annunciato, ribadirà il suo secco “no” alle posizioni di Vienna.

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