La polemica

Il pasticcio del concerto in Cattedrale del 18 marzo e la protesta dei cori bergamaschi

Giovedì prossimo è prevista in Duomo un’esibizione dell’orchestra Ars Armonica e il Coro Città di Piazzola sul Brenta in memoria delle vittime del Covid. Un’altra elevazione musicale era già prevista, ma è stata annullata. Cosa è successo?

Il pasticcio del concerto in Cattedrale del 18 marzo e la protesta dei cori bergamaschi
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di Angela Clerici

«In Bergamasca abbiamo decine di cori per un totale di 1300 coristi... Non erano sufficienti? Bisognava andare a prendere un coro sul Brenta? Ma il problema non è questo. È che a noi è impedito di fare le prove mentre altri, evidentemente possono farle».

Sta montando la polemica nel mondo del bel canto bergamasco. La ragione si trova nel concerto che la Curia ha organizzato in Duomo il 18 di marzo per commemorare le vittime del Covid: in particolare si ricorda quel terribile giorno in cui i camion militari portarono via le salme dei nostri morti, un momento terribile. Il concerto prevede la partecipazione dell’orchestra Ars Armonica diretto da Damiana Natali e del coro Città di Piazzola sul Brenta; sono previsti una composizione della stessa Natali, brani di Vivaldi e di Haendel, un estratto dal Requiem di Mozart. Non un programma eccezionale, ma sempre una buona cosa.

Se non che, proprio per il 18 di marzo, era previsto un grande concerto da fare nella basilica di Santa Maria Maggiore, in collaborazione con la Misericordia Maggiore, con la partecipazione di coristi che sarebbero arrivati da diversi cori della Bergamasca e di un’orchestra studiata per l’occasione. Ma poi, a novembre, a causa della pandemia, l’Usci (Unione dei cori bergamaschi) aveva deciso di rinviare l’impegno, anche perché le norme impediscono le prove dei cori: ogni corista deve tenere a tre metri di distanza il suo collega, sia davanti, sia dietro, sia ai lati. Un coro di quaranta persone per provare ha bisogno di uno spazio di 120 metri per 120 metri, cioè oltre un ettaro di terreno (più del campo dell’Atalanta).

Avevano rinunciato a malincuore i musicisti bergamaschi. Che ieri, giovedì 11, improvvisamente, sono stati avvisati dalla stampa di questo nuovo concerto. Ci sono rimasti male.

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