Il ruolo di Fosun, colosso della finanza

C'è pure il procuratore di Ronaldo ad aiutare il sogno calcistico cinese

C'è pure il procuratore di Ronaldo ad aiutare il sogno calcistico cinese
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Xi Jinping, presidente della Cina, l'aveva detto chiaro e tondo durante un recente colloquio avuto con il pari grado statunitense Barack Obama: il calcio, nei prossimi anni, diverrà una priorità assoluta per il suo Paese, a livello non solo sportivo, ma anche economico e politico. L'infinito inseguimento da parte di Pechino nei confronti dell'Occidente non potrà più prescindere, nei pensieri di Xi, dal fenomeno sociale probabilmente più diffuso del mondo, quello del pallone appunto. Per raggiungere questo a dir poco ambizioso obiettivo (la Cina non spicca certo per una particolarmente rinomata tradizione calcistica), è stato avviato un programma che prevede la realizzazione di oltre 50mila scuole calcio in tutto il Paese entro il 2025, con l'intenzione di ospitare futuri Mondiali di calcio a seguito di ingenti finanziamenti pubblici. Ma, come per ogni cosa, alle buone idee e alla ferrea volontà occorre sempre accostare chi ha esperienza e qualificata conoscenza; per questo motivo, la Cina ha deciso di coinvolgere nel suo progetto di sviluppo pallonaro l'uomo che, probabilmente, è in questo momento il protagonista più potente del mondo del calcio: il portoghese Jorge Mendes.

 

 

Mendes, l'ago della bilancia del calcio. Difficile non averne mai sentito parlare. O forse non sappiamo davvero chi sia Mendes, pur parlando spesso delle sue operazioni: è il procuratore più influente in assoluto, colui che gestisce gli affari e la vita professionale di calciatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Angel Di Maria, Falcao, Thiago Silva, Diego Costa e James Rodriguez, oltre che di allenatori come José Mourinho e Unai Emery. Calciatore più che mediocre militante nelle serie dilettantistiche portoghesi, a 30 anni ha appeso gli scarpini al chiodo, per dedicarsi ai locali notturni. È proprio in questi anni che entra in contatto con diversi calciatori del suo Paese, che frequentano assiduamente le sue discoteche. Mendes scopre di avere un certo talento nello stringere rapporti con questi giovani, ma già ricchissimi, sportivi, e matura l'idea di entrare nel mondo del calcio dalla porta di coloro che gestiscono gli affari, e quindi il denaro. Nel 1996 crea Gestifute, società di procura sportiva che nel giro di pochi anni diviene un vero e proprio colosso del campo, e che oggi vanta un giro di affari da 160 milioni di euro e un valore complessivo di oltre mezzo miliardo. Mendes è considerato oggi l'uomo più potente dell'universo del pallone, non solo per il fatto di gestire alcuni dei protagonisti più rappresentativi di questo sport, ma anche per la capacità, sviluppata grazie ad un'innegabile scaltrezza e ad un'articolatissima rete di contatti, di influenzare molte scelte e strategie delle stesse società calcistiche. Un rinomanza e un potere che non poteva non attirare le attenzioni della Cina e dei suoi progetti futuri.

 

 

I progetti con Pechino, grazie a Fosun. Tramite di questa succulenta collaborazione fra la Cina e Jorge Mendes sarà la Fosun International Limited, colosso globale della finanza. Nata nel 1992 per iniziativa di quattro neolaureati cinesi, la Fosun ha fin da subito diversificato il proprio raggio d'azione, impegnandosi nei settori della salute, dell'immobiliare, del turismo, della moda, e naturalmente della finanza e delle banche. Negli ultimi anni Fosun si è espansa anche in Europa, portando a compimento diversi affari che ne hanno dato un'impronta definitivamente internazionale: solo per fare un paio di esempi, l'acquisto del gruppo turistico Club Med e il rilevamento della sede milanese di Unicredit in viale Cordusio al prezzo di 345 milioni di euro. Fosun ha già da diverso tempo, inoltre, intessuto uno stretto legame con lo stesso Portogallo, intevenendo nel salvataggio dell'istituto di credito nazionale Novo Banco, il già Banco Espirito Santo. Ha già avuto modo di mettere piede anche nel mondo dello sport: è in corso la trattativa per il rilevamento del 35,5 percento del pacchetto azionario della società che gestisce la Formula 1, CVC, ed è recentemente fallito il tentativo di acquistare la società calcistica spagnola dell'Espanyol di Barcellona. Xi Jinping ha dunque individuato in Fosun il perfetto partner con cui lanciare lo sviluppo del calcio in Cina, ed è di pochi giorni fa un primo incontro di monitoraggio fra Guo Guangchang, numero uno del gruppo, e lo stesso Mendes. Pare che quest'ultimo abbia dato piena disponibilità ad iniziare una partnership con Pechino, dai dettagli e risvolti tutti da scoprire. L'unione fra le competenze di Jorge e i soldi e la volontà della Cina difficilmente non potrebbe produrre risultati eccezionali. Chissà che, nel giro di una decina di anni, il fulcro del calcio mondiale non si sarà irreversibilmente spostato verso Oriente.

 

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