Il sole splende ma non a Milano (e son tornate perfino le zanzare)
Il tempo è bello, il sole splende, ma a Milano ormai non lo vede più nessuno. Da qualsiasi parte della Lombardia si arrivi, Bergamo compresa l'ingresso nella metropoli è un piccolo choc. Appena si passa Monza o Sesto, ci si inoltra in una cappa biancastra; una specie di tappo impenetrabile che ostruisce la vista del cielo bello e azzurro che c'è la sopra. «Ma come, non era una bella giornata?», vien da chiedersi un po' sorpresi. E anche un po' sconcertati...
Stesso spettacolo se si arriva in aereo: le nuvole anziché vederle in alto, anziché perforarle con la fusoliera, stanno tutte sotto. Sono 40 giorni che in città non piove. L'ultimo acquazzone è datato 28 ottobre. Negli ultimi tre mesi del 2015 sono scesi 110 millimetri di pioggia contro i 500 dell'anno scorso e una media di 300 degli ultimi vent'anni. I giorni con Pm10 e Pm2,5 sopra i limiti quest'anno sfiorano ormai i 100 (oggi è esattamente il novantaseiesimo. L'Unione europea raccomanda che non si superino i 35 all'anno... Il superamento delle polveri sottili ha raggiunto il ventiquattresimo giorno consecutivo a Milano e l'ottavo nell’area metropolitana. La media mobile dell’ultimo anno a Milano vede il Pm10 a quota 40 e il Pm2,5 (quello più pericoloso per la salute perché formato da microparticelle) a 30. Per questo Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, ha deciso per un blocco del traffico in città da martedì a giovedì, nelle ore centrali della giornata, dalle 10 alle 16. Erano quattro anni che Milano non ricorreva a questi mezzi estremi ma è la prima volta che il blocco avviene in giorni feriali, sebbene siano giorni particolari, tra due feste come il Natale è il Capodanno, in cui quasi tutte le attività lavorative sono ferme.
Lo spettacolo in alcune zone fa impressione: le cime dei nuovi grattacieli sono tutte in mezzo alla nuvola di smog, e da sotto non le si vede più... La temperatura alta (2,5 gradi sopra la media) poi ha generato fenomeni anomali come la comparsa delle zanzare in città, che come spiega la Coldiretti, «hanno sviluppato un numero di generazioni superiori alla norma per il clima anomalo». In città sembra intanto che tacitamente in molti si siano resi conto del livello limite raggiunto dall'aria. C'è stato un boom di uso dei mezzi pubblici (più 10per cento ha detto il comune: ma con un biglietto di 1,50 si circola tutto il giorno sino alla fine dell'anno) e un grande uso del servizio di bikesharing, BikeMi, che il comune ha reso libera per l'intera giornata.
Pisapia, da sindaco della Città metropolitana (l'entità che ha preso il posto della provincia) ha chiesto che l'iniziativa sia accolta anche dai comuni limitrofi a Milano. E in molti si sono messi in scia, soprattutto nell'area nord (non si circolerà ad esempio a Sesto San Giovanni). Tra i capoluoghi di provincia per ora solo Pavia ha aderito alla chiamata di Pisapia. Infatti se a Milano lo smog oltre che a respirarlo lo si vede di fatto con i propri occhi, nel resto della Lombardia il sole inganna, e illude sulla qualità dell'aria. In pianura, recita il bollettino dell'Arpa, nei prossimi giorni «i venti saranno deboli o assenti».
Milano è maglia nera, ma in tanti altri non sono messi molto meglio. A Roma i giorni sopra il livello di guardia sono 50. Prima la città si è allineata alla scelta di Pisapia, poi ha fatto marcia indietro scegliendo per il vecchio escamotage delle targhe alterne. E neppure le città di mare si salvano. A Rimini il livello di guardia è altissimo, a Palermo è stata aperta una vasta zona pedonale per cercare di limitare il traffico almeno in centro.