Vertice in Prefettura

Il video di Gori dopo l'incontro col premier: «Il virus era in giro da prima di febbraio»

Anche il primo cittadino presente in via Tasso con il presidente del Consiglio Conte, le autorità sanitarie locali e una delegazioni di medici. Poi si è fermato a parlato brevemente con la stampa

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Poco dopo l'incontro con la stampa avvenuto alle 23 circa del premier Giuseppe Conte nel cortile di via Tasso, anche il sindaco Giorgio Gori, rimasto pochi minuti in prefettura insieme al presidente del Consiglio e alle altre autorità presenti, ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Col passare del tempo, il primo cittadino si dice convinto che «il virus circolava, purtroppo, da ben prima della scoperta dei primi pazienti. Non averlo arginato prima è stato un errore che abbiamo pagato». E dato che il premier Conte è sembrato aggirare la domanda sulla mancata zona rossa in Val Seriana, è Gori a ritornarci: «È stato un errore non farla, c'è stato un rimbalzo di responsabilità, come ben sappiamo, tra Governo e Regione. Ma mi sono convinto che anche se fosse stata messa, non avremmo comunque arginato molto l'epidemia».

Il sindaco ha poi spiegato la sua posizione: «Sarebbe stato meglio farla, chiaro. Ma il virus, come ho detto, era già in giro e ampiamente diffuso, in regione così come in Bergamasca. I tanti casi di polmonite riscontrati anche un mese prima della fine di febbraio, a posteriori, possono essere ricollegati al virus...». Il sindaco torna anche sui giorni in cui anche lui prese sottogamba il virus: «È vero, trattammo con superficialità, troppa superficialità la cosa. Un'evidenza di qual che stava accadendo c'era già, ma purtroppo non era ancora stato chiarito che fosse il Covid».

Infine, a Gori è stata posta una domanda sulla sanità lombarda, che recentemente ha criticato nella sua organizzazione. «La nostra sanità, negli anni, è stata eccessivamente ospedalizzata - ha detto il primo cittadino -. Parlare di fallimento della sanità, o di smantellamento del sistema, credo sia esagerato. Però si sa cosa penso, lo dicevo anche in campagna elettorale contro Fontana per le Regionali: bisognava e bisogna rafforzare il sistema sanitario territoriale».

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