il punto sull'epidemia

In Lombardia l'indice Rt scende a 1.5, Gallera: «Merito dell'ordinanza regionale del 22 ottobre»

L'assessore regionale al Welfare è intervenuto in commissione sanità fornendo i dati relativi all'evoluzione epidemiologica sul territorio regionale

In Lombardia l'indice Rt scende a 1.5, Gallera: «Merito dell'ordinanza regionale del 22 ottobre»
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La buona notizia è che il famoso indice Rt (per intenderci, quello che indica la trasmissibilità del virus) è sceso anche in Lombardia, passando da un valore superiore a 2 a 1,5. A darne conferma oggi, venerdì 13 novembre, è stato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, intervenuto in videoconferenza durante i lavori della Commissione sanità. Merito, secondo Gallera, delle azioni messe in campo da Regione Lombardia con l’ordinanza regionale del 22 ottobre, mentre per vedere gli effetti positivi dell’ultimo Dpcm sarà necessario attendere ancora qualche giorno.

L’assessore al Welfare ha anche fornito alcuni dati relativi alla pressione esercitata sugli ospedali dai pazienti Covid che devono essere ricoverati. Le aree maggiormente critiche risultano essere Milano, Monza, Varese e Como e la strategia di Regione Lombardia è di trasferire i malati delle aree critiche in zone dove il numero di ricoveri resta basso (tra cui Bergamo). Inoltre, l’ospedale alla Fiera di Milano al momento ospita 55 malati, mentre quello di Bergamo 20.

Ad oggi, secondo quanto riferito dal direttore generale al Welfare Trivelli, risultano esserci circa 8 mila pazienti Covid ricoverati in tutta la Lombardia, mentre a marzo erano 13 mila. L’organico del personale sanitario è cresciuto di 2 mila unità ma molti operatori sono in isolamento perché positivi. Secondo Trivelli le misure restrittive sono fondamentali per la tenuta del sistema sanitario che, nonostante tutto, sta ancora reggendo l’urto. In ogni caso è ancora atteso un aumento importante di positivi e ricoveri, ragione per cui il Pirellone sta cercando ulteriori posti letto in tutta la Lombardia e ha richiesto che vengano mantenute attività urgenti in alcuni centri regionali per permettere alle altre strutture di dedicarsi quasi interamente alla cura dei pazienti Covid.

Nel merito di un eventuale declassamento da zona rossa a zona arancione di alcuni capoluoghi lombardi è invece intervenuto il presidente Attilio Fontana, che ha annunciato un incontro con i sindaci per valutare la situazione. In ogni caso, anche qualora i dati mostrassero un miglioramento della curva epidemiologica, bisognerà attendere altri 7 giorni prima di prendere qualsiasi provvedimento perché l’ordinanza del Ministero della salute resta in vigore per almeno due settimane.

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