In tante in centro a Bergamo per dire basta alla violenza sulle donne
Il nostro lettore e fotografo Stefano Lavelli era in Piazza Vittorio Veneto per il flashmob a cui hanno partecipato anche la sorella e la madre di Marisa Sartori, uccisa un anno fa a Curno
Nel pomeriggio di domenica 2 febbraio, in Piazza Vittorio Veneto a Bergamo, si è tenuto il flash mob intitolato "Un violador en tu camino" (uno stupratore sulla tua strada), organizzato da un gruppo di donne per dire basta ai femminicidi e alle violenze sulle donne. Un evento a cui hanno partecipato anche Deborha e Giusi, rispettivamente sorella e madre di Marisa Sartori, la ragazza di Curno che un anno fa fu accoltellata dall’ex marito Arjoun Ezzedine, poi condannato all’ergastolo.
Il flash mob è stato molto partecipato. Un "momento" pensato per condannare fermamente la violenza che troppe donne subiscono ancora oggi e per dire che occorre fronteggiare il fenomeno con decisione, non solo con misure normative ad hoc, ma anche agendo sul versante della promozione culturale della dignità femminile. Edda Adiansi, tra le organizzatrici dell'evento, ha detto a L'Eco di Bergamo: «Questo flash mob nasce dalla volontà di un gruppo di donne di dare un segnale concreto contro lo stupro e il femminicidio e serve a fare prendere alle persone coscienza di questo gravissimo problema, dell’importanza di denunciare ma anche che le donne vittime di violenza siano adeguatamente assistite e protette».
Le donne presenti indossavano una benda nera sugli occhi, proprio come le donne cilene che, incarcerate e poi bendate, subivano soprusi e violenze. Da far notare anche la numerosa presenza di uomini in piazza. Tra loro, anche il nostro lettore e fotografo Stefano Lavelli, che ha realizzato i bellissimi scatti presenti in questo articolo. «Diversi miei istanti sono in bianco e nero, per dare, a mio avviso, una maggiore potenza all'emozione dell'evento di oggi», ha commentato Lavelli.