I dati dell'Inail

Infortuni e malattie professionali in aumento a Bergamo, con 17 morti nel 2022

Calano i decessi, ma restano comunque tanti. Sono aumentate invece le denunce per incidenti: da 11.930 a 13.359

Infortuni e malattie professionali in aumento a Bergamo, con 17 morti nel 2022
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Aumentano in maniera sensibile le denunce di infortunio sul lavoro in provincia di Bergamo, come anche quelle per malattia professionale. A lanciare l’allarme è la Cgil di Bergamo sulla base dei dati relativi al 2022 diffusi oggi dall’Inail, insieme a quelli - sempre drammatici - delle morti sul lavoro.

In quest'ultimo caso si registra un calo: dai 19 decessi del 2021 ai 17 del 2022, «ma la flessione è per noi irrilevante, perché il numero era e resta spaventoso. Ci sentiremo tranquilli solo quando sarà pari a zero», ha commentato Angelo Chiari, responsabile delle politiche per la sicurezza sul lavoro del sindacato.

Denunce per infortunio

Le denunce di infortunio nella nostra provincia sono passate dalle 11.930 del 2021 alle 13.359 dello scorso anno. «Al di là dei settori dove con ogni probabilità si verificano ancora infortuni Covid, si nota un aumento di denunce nel settore edile che difficilmente possono essere riferite al Coronavirus (il dato lombardo complessivo registra un passaggio da 4.610 casi edili nel 2021 ai 5.296 del 2022) - ha spiegato il sindacalista -. È l’effetto della politica dei bonus, a partire da quello del 110 per cento che impone tempi stretti, ma che ha avuto volumi così alti di commesse da portare imprese di facchinaggio a trasformarsi, dall’oggi al domani, in imprese edili per fare cappotti ai condomini».

«Più controlli»

Per invertire la tendenza il sindacato chiede da anni le stesse misure: «Ci devono essere più controlli. La formazione è importante per cambiare la cultura della sicurezza, ma anche i controlli e una maggiore efficienza del sistema ispettivo lo sono - ha proseguito Chiari -. Di fronte a questi numeri, è ovvio nutrire dubbi sulle capacità di incidere sulla realtà da parte dell’Ispettorato del lavoro, che appare una macchina bloccata più che uno strumento puntuale e dinamico. Quando un’azienda sa di avere la probabilità di ricevere un’ispezione dopo diversi anni, se non crede nel grande valore della prevenzione, perché dovrebbe investire in sicurezza?».

Molti esposti al rischio

Anche a proposito delle denunce di malattie professionali, la provincia di Bergamo ha assistito a un aumento: dalle 777 del 2021 alle 951 del 2022. Il dato è il più alto tra le province lombarde, quasi il doppio dei casi riscontrati a Brescia (583) e a Milano (499).

«Sono cifre a cui va data una doppia lettura: a Bergamo tradizionalmente si denuncia di più, si pensi solo alla sorveglianza sanitaria garantita dagli enti bilaterali edili (il nostro è un caso unico in regione) a cui sono legati quattromila lavoratori - ha concluso il sindacalista -. Certo le quasi mille denunce del 2022 ci confermano tuttavia che ancora molti lavoratori sono esposti al rischio, e lo sono nel lungo periodo, visto che numerosissime sono le malattie oncologiche».

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