Benservito in vacanza

Insegnante licenziata via Whatsapp Ma Clara Pacella non si dà per vinta

Insegnante licenziata via Whatsapp Ma Clara Pacella non si dà per vinta
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Licenziata in tronco con un freddo messaggio WhatsApp mentre si trova in vacanza. Una comunicazione shock che chiude nel peggiore dei modi l’annus horribilis della scuola materna di Rivolta d’Adda (Cremona), al centro delle polemiche da mesi. La doccia fredda per Clara Pacella, che ricopre anche la carica di rappresentante sindacale aziendale della Cgil, è arrivata durante un soggiorno in Tunisia, dove si trova tutt’ora. Che tra la «Fondazione asilo infantile» che gestisce la scuola e la maestra non scorresse buon sangue è noto, da anni infatti si combatte una guerra durissima, anche in Tribunale.

 

 

Il logorìo dei rapporti è cominciato nel 2008, quando si aprì un primo contenzioso per via del concorso di assunzione: la maestra era arrivata ultima eppure era l’unica ad avere il diploma magistrale abilitante. Si era poi raggiunto un accordo ma, nel 2015, Pacella e una collega presentarono denuncia contro l’istituto per una serie di irregolarità nella gestione e il presidente Massimo Cagna era stato convocato dalla Direzione territoriale del lavoro di Cremona. Venivano contestati lavoro straordinario non concordato e non retribuito, ferie arretrate non pagate e non usufruite, lavoro estivo e obbligo a effettuare la pulizia delle aule e scatti di anzianità mancanti, con la richiesta di tornare alle 32 ore comprese di programmazione come da «Ccnl-Fism». Allora la scuola era stata sanzionata. L’anno dopo le insegnanti annunciarono un ricorso per disparità di trattamento e vessazioni. Infine, nel 2017 era esploso il caso della denuncia di un genitore dopo un incidente occorso a una bambina durante la pausa delle insegnanti. In un comunicato affisso in bacheca, Pacella aveva poi sollevato un vespaio, affermando che la pausa era stata imposta alle insegnanti. Quest’anno si è raggiunto l’apice: la scuola è stata oggetto di ispezione dell’Ats, che ha riscontrato presenza di cibi scaduti e problemi di pulizia: risultato comunicato alle rappresentanti di classe ma non alle docenti. Infine la visita dei Nas, di cui non è ancora stato reso noto l’esito. Pure un furto improbabile ha fatto balzare agli onori della cronaca l’istituto.

 

 

Ora un licenziamento dalle modalità anomale, che la maestra ha reso noto sulla sua pagina Facebook. Un provvedimento che ha già annunciato di voler impugnare al suo rientro in Italia. Una situazione al limite, sulla quale la Direzione della scuola non ha rilasciato dichiarazioni.

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