Dibattito aperto

Intitolare spazi a Giulio Regeni, il supporto di Bergamo Possibile all'iniziativa di Colognola

Presa di posizione del Comitato Stefano Rodotà. E a Treviglio il Consiglio comunale ha respinto una mozione per dedicare la nuova aula studio nell'area dell'ex Upim al giovane ucciso in Egitto nel 2016

Intitolare spazi a Giulio Regeni, il supporto di Bergamo Possibile all'iniziativa di Colognola
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A cinque anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 25 gennaio 2016 al Cairo, la figura di Giulio Regeni è diventata simbolo di una ricerca di verità e giustizia che è diritto umano fondamentale e integrale per ogni persona. Tra Bergamo e Treviglio, però, sembra che la proposta di intitolare a questo giovane degli spazi pubblici possa costituire un problema, come rappresentato da due casi recenti.

Mozione respinta a Treviglio

Treviglio, il Consiglio Comunale ha respinto il 26 gennaio scorso una mozione, sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza, volta a dedicare a Giulio Regeni una nuova aula studio di prossima realizzazione in città nell’area ex-Upim.

A Bergamo, la scelta del Comune di intitolargli la biblioteca del quartiere Colognola è stata criticata dal parroco della zona, Don Francesco Poli, sostenuto poi nelle argomentazioni anche dal consigliere in quota Lega Alberto Ribolla, in quanto potenzialmente divisiva e non discussa adeguatamente con la cittadinanza.

Il sostegno del Comitato Possibile

In connessione a queste vicende Possibile – Comitato Stefano Rodotà di Bergamo – confermando il pieno sostegno al percorso di ricerca di verità e giustizia per Giulio Regeni e tutti coloro che sono vittima di violazioni dei loro diritti – unisce la propria voce a quella dei cittadini che a Bergamo come a Treviglio hanno espresso invece il loro supporto a tali proposte.

“Stupisce assistere a episodi che sembrano mettere in discussione la validità, in termini di esempio, di una vicenda che incarna calori volti ad affermare principi fondamentali di ogni convivenza civile, quali il diritto inalienabile alla verità e alla giustizia per ogni persona – ha fatto sapere il comitato in una nota – Farne memoria nei luoghi in cui altri giovani si ritrovano per formarsi, per studiare così da applicare in futuro il loro sapere allo sviluppo della nostra società, serve a perpetuare l’impegno e l’attenzione per tali diritti”.

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